ECCO COME AGIVA IL TRUFFATORE
Il marittimo napoletano di 37 anni è finito in cella aveva colpito tre volte a Trieste. Sono migliaia gli euro, fra denaro e gioielli, sottratti ad anziani in centro e a Gretta
Era tutto pensato, tutto architettato: persino l’astuzia di tenere impegnate le vittime al telefono, così non potevano chiamare aiuto o avvisare i parenti. Ma alla fine lo hanno preso: Francesco Ostroschi, napoletano di 37 anni, è lui il truffatore che tra aprile e maggio ha imbrogliato e derubato tre triestine, di cui due anziane, usando la tecnica del finto incidente accaduto ai figli.
L’uomo, di professione marittimo, è stato arrestato con un ordine di cattura emesso dal gip del Tribunale di Trieste Luigi Dainotti. L’indagato si trovava a bordo di un’imbarcazione ormeggiata nel porto di Livorno: era addetto alla sala macchine. Insomma, aveva un lavoro ma nel tempo libero, quando sbarcava dai traghetti, raggirava le persone fragili. E così si arricchiva.
I tre casi
Sono dunque tre i casi oggetto di inchiesta. Il primo riguarda il colpo messo a segno ai danni di una ottantaseienne. Ostroschi, in accordo con altri complici non identificati durante l’indagine, aveva telefonato alla signora dicendole che la figlia era stata coinvolta in un grave incidente e che quindi erano necessari subito dei soldi. Possiamo solo immaginare la preoccupazione e la paura dell’anziana triestina che, presa dal panico, ci è cascata e ha dato al malvivente ciò che aveva in casa: gioielli per un valore di 7 mila euro. Questo succedeva lo scorso 18 aprile.
L’uomo aveva escogitato un trucchetto simile anche per la seconda truffa, ordita meno di un mese dopo: il 9 maggio. Ostroschi, sempre spalleggiato dai complici, aveva telefonato a casa di una ottantaquattrenne per allarmarla con la solita scusa di un incidente provocato dal figlio. E che per toglierlo dai guai bisognava pagare «una cauzione», in modo da evitare l’arresto. L’anziana triestina non si è resa conto dell’inganno e ha consegnato al trentasettenne napoletano 400 euro in contanti e gioielli per un valore stimato in 5 mila euro.
Lo schema è stato riproposto pochi giorni dopo, il 13 maggio, quando l’uomo era riuscito a ottenere da una settantatreenne gioielli del valore di 20 mila euro.
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Sulle tre vicende ha indagato la Squadra mobile di Trieste. Dagli accertamenti è emerso come le tre vittime erano finite letteralmente sotto choc. Nel primo caso, quello del 18 aprile, l’ottantaseienne non riusciva nemmeno a ricordare bene i fatti. Ma la presenza del truffatore nell’abitazione della donna è stata documentata dalle telecamere installate nell’edificio in cui risiede la vittima, in zona Gretta. Non solo. Tra le 15.31 e le 19.12 di quel giorno, l’utenza telefonica dell’anziana era stata contattata diciannove volte da due stranieri, così come il suo cellulare: anche quello era stato impegnato. Un sistema, questo, per fare in modo che la vittima si rendesse conto il più tardi possibile del raggiro.
L’uomo ha vari precedenti. A suo carico risultano denunce per truffe analoghe a La Spezia, a Palermo, ad Asti, e a Doberdò del Lago. La Mobile ha appurato che l’indagato si spostava in varie città italiane per commettere i raggiri. Dopo l’arresto, compiuto dalla Polizia marittima