Cultura, società  -  Redazione P&D  -  13/01/2024

Scrive Alberto Manzoni

Gentile Professore, ho letto il suo "Saggio dicembre 23" e vorrei esprimere qualche considerazione.

Mi ritrovo pacificamente nei contenuti, ma rilevo un paio di criticità: dapprima, mi sembra molto enfatizzata (specie nel "patto di rifioritura") quella cura personae di cui spesso si discute, ma per quanto attiene alla mia (puntiforme) esperienza professionale sembra essere scarsamente tenuta in considerazione (se posso usare questo eufemismo).

Quanto all'Ustfas, che mi vede assai favorevole in linea di principio, temo che la mancanza di finanziamenti dedicati, ovvero di indicazioni su "come e dove" trovare le risorse, rischi di far ignorare la proposta ovvero di comportare un taglio più o meno ragionato di risorse altrove allocate: una sorta di "guerra tra poveri" interna agli enti locali, visti i tempi di penuria in cui ci dibattiamo da anni.

Una perplessità franca invece suscita, al § 41, l'espressione "persone amareggiate dai Sert": forse perché ci lavoro da molti (troppi?) anni mi piacerebbe pensare che l'amarezza (assolutamente legittima e per molti aspetti condivisibile, sia chiaro) nei nostri utenti sia indotta dalla condizione esistenziale in cui versano, piuttosto che dalla qualità del servizio erogato. Noto peraltro, negli accenni alle dipendenze, anche in questo saggio un approccio spiccatamente razionale, che ritrovo anche nelle udienze in Tribunale di sorveglianza, che ahimè mal si attaglia alla gran maggioranza dei nostri utenti.

Mi piacerebbe comunque molto che questo saggio venisse divulgato e fosse oggetto di studio: sono freschissimo reduce di una udienza (oggi) avanti il GT per la nomina di un AdS: dire che è stata deludente dopo aver letto questo saggio è dir poco, e non rende neppure lontanamente l'idea!

 

 




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