Consumatori  -  Redazione P&D  -  26/05/2023

Pillola anticoncezionale gratis, scontro totale all'AIFA

LA COMMISSIONE TECNICO-SCIENTIFICA: “GARANTITELA A TUTTE LE DONNE"

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Dopo lo stop del Cda, che mercoledì scorso ha rimandato indietro il provvedimento sulla gratuità del farmaco chiedendo di indicare le fasce di età a cui passarlo, la presidente della Cts risponde: "La nostra posizione non cambia"

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L’Aifa è in fermento e la recente decisione di mercoledì del Cda sulla pillola anticoncezionale potrebbe aprire un braccio di ferro con le commissioni, in particolare con la Cts, quella tecnico scientifica. Il consiglio di amministrazione ha detto che non sono state elaborate precise indicazioni, ad esempio, riguardo alle fasce di età delle donne che riceverebbero la pillola gratis. “Non lo abbiamo fatto volutamente, proprio perché volevamo rendere gratuito il farmaco per tutte le donne, cosa sulla quale tra l’altro è favorevole anche il Comitato prezzi e rimborsi”. A parlare è Patrizia Popoli, che presiede la Cts. “Non sarà difficile ribadire quello che abbiamo già detto”, spiega ancora Popoli. Cioè che la gratuità deve valere per tutte le donne. “Se qualcosa non è stato chiaro lo spiegheremo, confermando la nostra indicazione. Del resto, l’istruttoria è stata lunga ed adeguata, non lacunosa. Abbiamo lavorato tanti mesi, consultato esperti, studiato la letteratura e le linee guida”. Tra l'altro il tutto è accaduto sotto gli occhi della cda, che comunque ha seguito la questione intervenendo in più occasioni.

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Insomma, la Cts sembra non disposto a cedere. Il Cda chiede spiegazioni alla commissione anche su un altro punto, cioè su dove debba avvenire la distribuzione dei farmaci, forse pensando ai consultori, utilizzati in alcune regioni che danno il farmaco alle giovani. “Su questo non abbiamo dato indicazioni diverse perché intendevamo mantenere il regime attuale  – aggiunge Popoli – Cioè la pillola contraccettiva che si acquista in farmacia, dietro ricetta medica, non si dovrebbe più pagare. Il farmaco, infatti, passa dalla classe C alla classe A. Vorrei che fosse chiaro questo, che non si apre la porta a una classe farmacologica che prima non veniva utilizzata. Il parere tecnico scientifico è sulla rimborsabilità del farmaco”.

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Far pagare il farmaco alle donne mette in difficoltà chi ha più problemi economici. Quindi la situazione attuale allontana dalla contraccezione le fasce di popolazione più povera. “Con la gratuità si dà la possibilità anche a chi non può permetterlo di utilizzare il farmaco”.

 

 




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