Cultura, società  -  Redazione P&D  -  22/11/2024

Maria Vittoria Colli, recensione a "Ombre in cerca di ascolto", di Paolo Cendon, Aliberti, 2024

Paolo Cendon è un giurista che non ha bisogno di presentazione, docente di diritto privato all’Università di Trieste si è sempre interessato dei diritti dei più fragili.

A Trieste aveva conosciuto Franco Basaglia ed insieme avevano lottato per un diverso approccio della malattia mentale, partendo dalla cura e dal rispetto del singolo.

L’autore si era occupato della categoria del danno biologico, ed è a lui che si deve l’introduzione della categoria del danno esistenziale.

Si è poi speso e continua a farlo per l’abolizione dell’interdizione.

Nel 2004, su sua proposta, è stata introdotta in Italia l’amministrazione di sostegno, per la cura e l’assistenza di chi si trova, anche temporaneamente, in situazione di fragilità.

Il professore ha fatto parte del Tavolo Nazionale delle persone fragili.

Lunghissimo è l’elenco delle sue pubblicazioni giuridiche, ma il professore è anche un affabulatore e ha una vena narrativa.

Il suo ultimo libro “Ombre in cerca di ascolto” lo dimostra.

Ombre perché i soggetti dei 28 racconti sono persone che vivono in modo quasi nascosto, appartato, non sono i personaggi della televisione e dei social, ma le loro sono vite piene di sfaccettature e di implicazioni sociali.

Varie sono le tematiche trattate, e, vista la vicinanza con la data del 25 novembre, mi piace citare il racconto “L’amica celeste” ove una donna ingannata nei suoi sentimenti, vittima della violenza maschile, riesce a ritrovare la propria quotidianità come persona libera.

Il lettore viene conquistato dalle vicende narrate, come non gioire della vicenda di cui si tratta nel racconto “viva gli sposi”.

La solidarietà familiare, l’aiuto delle istituzioni che collaborano, affinché i due giovani possano coronare il loro sogno, viaggio di nozze compreso.

La voce dei due ragazzi è stata ascoltata e compresa e il loro desiderio è stato accolto.

Alcune vicende si svolgono a Venezia e altre a Trieste, città che l’autore conosce bene per essere vissuto in entrambe.

Le storie ci parlano anche delle lotte quotidiane dei genitori di figli fragili, le loro angosce al pensiero che il loro figlio un giorno sarà solo e non ci sarà nessuno che potrà assecondarlo e fornirgli quelle che, per lui, sono piccole gioie quotidiane.

Il legislatore ha cercato di risolvere queste problematiche con la Legge sul dopo di noi (legge 112/2016), tuttavia la normativa riguarda solo gli aspetti economici, ma chi seguirà i fragili nella scelta del cibo, del vestiario? Le disposizioni economiche non li tutelano come persone.

Varie sono le fragilità trattate, ma per ognuna c’è una possibilità, una luce.

Come dimostra la vicenda narrata in “Insieme per sempre’’, che è la storia di un’amicizia, della condivisione di un percorso di vita tra una donna e un uomo malato di sclerosi multipla, in cui entrambi si danno e ricevono l’uno dall’altro.

Varie sono le ombre di cui si parla nel libro, ma per ognuna c’è una possibilità, una luce, solo chi ha a cuore il rispetto della persona sa porsi in ascolto con delicatezza ed empatia, così da superare le varie differenze e  far si che le ombre brillino di luce propria.




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