Varie  -  Redazione P&D  -  08/02/2024

Oggi in Tribunale, febbraio 2024

PROCREAZIONE ASSISTITA: LA DETENUTA IN CARCERE CHE VUOLE ACCEDERVI HA DIRITTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI?

>>>>>>>>>  La Suprema Corte è chiamata a decidere sul tema della PMA: una detenuta ha richiesto, per potervi accedere, la sostituzione con gli arresti domiciliari della misura della custodia cautelare in carcere. L'indagata è accusata di partecipazione a un clan camorristico, ragione per cui è stata applicata tale ultima misura.

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ANCHE SE CONTENUTA NELLA DONAZIONE, LA DISPENSA DALL’IMPUTAZIONE RESTA ATTO UNILATERALE DI ULTIMA VOLONTÀ

>>>>>>>>  La disposizione del donante secondo la quale la donazione è eseguita in conto di disponibile con dispensa dall’imputazione, seppure contenuta nella donazione, costituisce negozio di ultima volontà, come tale revocabile dal suo autore.

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COSA SUCCEDE AL PROCESSO DI DIVISIONE SE UNO DEI COMPROPRIETARI CEDE LA PROPRIA QUOTA?

>>>>>>>  Qualora, nel corso del processo di divisione relativo ad un immobile, uno dei condividenti trasferisce ad un terzo la propria quota, si realizza la successione a titolo particolare nel diritto controverso, per cui il giudizio prosegue tra le parti originarie e l’acquirente non assume le vesti di litisconsorte necessario, potendo intervenirvi o essere chiamato, ma, se abbia acquistato in forza di atto trascritto prima della trascrizione della domanda di divisione giudiziale, non gli può essere opposta la sentenza che lo definisce.

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AVVOCATO SOSPESO PER 20 MESI PER APPROPRIAZIONE INDEBITA NEI CONFRONTI DEL PROPRIO CLIENTE

>>>>>>>>  Il CNF ha confermato la decisione con la quale il Consiglio di Disciplina Forense del Distretto della Corte d’Appello di Roma ha inflitto, ad un avvocato, la sanzione disciplinare della sospensione dell’esercizio della professione forense per 20 mesi, essendosi appropriato indebitamente di una somma di denaro (ben 21.500 euro) consegnatagli dal cliente per adempiere ad una transazione stipulata con un terzo.

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PATTEGGIAMENTO, SOSPENSIONE DELLA PENA E RICORSO DEL PM: L'INTERVENTO CHIARIFICATORE DELLE SEZIONI UNITE

>>>>>>>>>>  La pronuncia in commento esclude l’ammissibilità del ricorso per Cassazione del Pubblico Ministero avverso la sentenza resa ai sensi dell'art. 444 c.p.p. che, in relazione alla subordinazione della sospensione condizionale della pena, oggetto dell'accordo fra le parti, abbia omesso di disporre l'adempimento degli obblighi previsti dall'art. 165, comma 5, c.p. nei casi dei reati ivi indicati.

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PER RIGETTARE L’APPELLO DEL PM SULLE MISURE CAUTELARI, IL GIUDICE DEVE PRONUNCIARSI SIA SUI GRAVI INDIZI CHE SULLE ESIGENZE CAUTELARI

>>>>>>>>  La sentenza in commento analizza il caso in cui il Tribunale del riesame abbia rigettato la richiesta di misure cautelari avanzata dal PM motivando solo in punto di gravi indizi di colpevolezza, ma non anche in tema di esigenze cautelari.

 




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