La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha recentemente pubblicato un interessante report dal titolo
“The ECHR and Italy in Facts and Figures” contenente un quadro di sintesi dei casi giudicati dalla
Corte contro lo Stato italiano.
Dal report emerge che in circa 42 anni (a partire dal primo caso Artico v. Italia, del 13.05.1980, sino
alla data del 01.01.2022) sono stati complessivamente giudicati 2.466 casi.
Il dato su cui riflettere, tuttavia, è che in soli 79 casi (3,20%) non sono state riscontrate violazioni e
che in ben 1.890 casi (pari al 76,64%) è stata riscontrata una violazione delle norme della
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo da parte dello Stato italiano. Mentre i restanti casi si
sono conclusi con un accordo (14,40%) oppure con un altro tipo di giudizio (5,76%).
Se si esaminano i report riguardanti altri paesi aderenti alla Convenzione pubblicati on-line, si può
constatare che per la Francia vi sono percentuali di violazioni simili all’Italia, anzi leggermente più
alte (72,42%), mentre le violazioni sono percentualmente più basse per Germania (55,90%) e la
Danimarca (33,33%).
Dal report risulta inoltre che per l’Italia nel 60,13% dei casi, le violazioni hanno riguardato l’art. 6
della Convenzione, ossia le norma che tutela il diritto ad un equo processo. Altre violazioni hanno
riguardato, principalmente l’art. 1 del Protocollo addizionale che tutela la protezione della proprietà
(15,92%) e l’art. 8, che tutela il diritto al rispetto della vita privata e familiare (7,49%).
Attualmente, infine, avanti alla Corte EDU sono pendenti 3.646 casi riguardanti l’Italia.
Il report riguardante l’Italia può essere reperito al seguente link: chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://echr.coe.int/Documents/Facts_Figures_Italy_ENG.pdf
Gli altri report pubblicati possono reperirsi al seguente link
https://www.echr.coe.int/Pages/home.aspx?p=reports/factsfigures&c=