In controtendenza con le politiche sostenute dai partiti di maggioranza, Alessandra Mussolini torna alla carica sui diritti della coppie delle stesso sesso. Lo fa presentando un emendamento alla relazione della commissione Libertà civili del Parlamento europeo sui diritti fondamentali. L’esponente di Forza Italia dunque chiede che “gli Stati membri registrino gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene, sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello internazionale in uno Stato membro da uno o due genitori".
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Una posizione, quella dell’eurodeputata, che fa a cazzotti con quella portata avanti dal centrodestra. "Compito dell'Ue è proprio quello di armonizzare le norme tra gli Stati membri e stimolare il raggiungimento di maggiori diritti civili che sono diritti individuali", ha riposto a chi le ha fatto notare la diversa posizione del governo italiano in materie. "Il diritto può solo lambire l'isola della famiglia ma non può inserirsi nelle famiglie, i bambini devono essere difesi da tutto e da tutti".