Le vittime interpellate dal giudice, come prevede la nuova norma, si sono rifiutate di denunciare i capimafia
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Giuseppe Calvaruso, il reggente del mandamento mafioso del rione di Palermo Pagliarelli, e i boss Giovanni Calvaruso e Silvestre Maniscalco non verranno processati per i reati di lesioni aggravate dal metodo mafioso e sequestro di persona sfruttando la modifica delle condizioni di procedibilità per alcuni reati prevista dalla riforma della giustizia Cartabia. Sono indagati e sottoposti a misura cautelare in carcere. Eppure, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo sarà costretta a chiedere l'inefficacia della misura per i tre boss perché entrambi i capi d'accusa dal 31 dicembre sono procedibili solo dopo querela di parte.
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Nelle scorse settimane le vittime sono state interpellate dal giudice come prevede la nuova norma e si sono rifiutate di denunciare i capimafia. Alla procura guidata da Maurizio de Lucia non è rimasto che chiedere la revoca della misura cautelare. Secondo quanto emerso dalle indagini, a seguito delle quali i tre furono arrestati, gli indagati sarebbero responsabili del sequestro e del pestaggio di due persone ritenute dalla cosca responsabili di una rapina non autorizzata da Cosa nostra. I tre capi rimarranno comunque in carcere perché destinatari di altre misure cautelari, ma la questione allarma i magistrati perché il caso si può riproporre