SOMMARIO
1. Che cosa è il patto di rifioritura?; 2. La concezione di salute e i fattori di fragilità; 3. Le dipendenze causa di fragilità: droga, alcol, gioco d’azzardo; 4. Conclusioni.
1. Che cosa è il patto di rifioritura?
Il patto di rifioritura si può definire come una sorta di negozio tra il giudice tutelare e il fragile. Bisogna premettere che fragilità non vuol dire malattia e d'altra parte, malattia non vuol dire fragilità, nel senso che possono esserci persone malate totalmente in grado di badare a sé stesse1. Per fragilità non si deve presupporre tout court l'esistenza di una diagnosi medica di malattia, bensì prendere atto che, malattia o non malattia, esiste qualcuno che, per ragioni psichiche o fisiche ma anche per ragioni istituzionali, sociali, culturali, non è in grado di badare adeguatamente a sé stesso per uno o più atti della vita quotidiana. I fragili, oltre ai malati in senso stretto, possono comprendere dunque anche alcolisti, tossicodipendenti, portatori di handicap fisici, disabili motori o sensoriali, persone anziane significativamente debilitate. Il patto di rifioritura può riguardare principalmente coloro che sono affetti da dipendenze. Il patto sarebbe un accordo con l’autorità procedente per aiutare il fragile a uscire dalla sua problematica che può arrecare danno sia alla propria persona che ai suoi affetti.
Concretamente il giudice, insieme all’amministratore di sostegno, propone di tracciare un percorso per delineare la via d’uscita in cui il fragile si impegna attraverso questo patto. Il patto si porrebbe in linea di continuità con l’istituto dell’amministratore di sostegno (...)
In allegato il saggio integrale con note
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