Cultura, società  -  Redazione P&D  -  14/10/2021

Genitori “spazzaneve” ed elicottero - Rosa Palma

Più volte, in questa rubrica, ci siamo soffermati sulla delicatezza e sull'importanza del ruolo genitoriale, auspicando che esso sia sempre autorevole e sano nel senso che un bravo genitore deve far sì che al momento opportuno il proprio figlio sia pronto per affrontare il mondo in autonomia. Ma, spiace dirlo, molto spesso ciò non accade al punto che si incontrano soprattutto negli ultimi anni genitori sempre più sbilanciati verso un atteggiamento iperprotettivo nei confronti del figlio. Quante volte sentiamo di genitori che si risentono con gli insegnanti dei propri figli perché a loro dire non ne riconoscono il valore, oppure quelli che alle partite di calcio, di pallavolo o di qualsiasi altro sport litigano ferocemente con l'allenatore,quelli che al parco intervengono nei fisiologici litigi tra bambini, quelli che presenziano ogni attività ludica o ricreativa cui hanno iscritto il figlio. Questa tipologia di genitori è stata definita dagli esperti dei paesi anglofoni come “genitori elicottero” o “genitori spazzaneve”. Passiamo ora ad analizzare nello specifico queste due definizioni. La prima delle due: genitori elicottero si riferisce a quei genitori che,come un elicottero, controllano dall'alto i propri figli in ogni momento della vita al fine di garantire loro benessere, di tutelarli da sofferenze e pericoli perché convinti che il mondo esterno sia una giungla in cui i propri figli non riescono a districarsi. I genitori spazzaneve costituiscono invece un aggiornamento/potenziamento dei genitori elicottero e sono definiti tali poiché come uno spazzaneve eliminano pericoli e ostacoli dalla strada dei loro figli agendo attivamente per anticipare le situazioni e impedire che qualsiasi evento possa turbarne la serenità. Ma quali sono i rischi? Questi atteggiamenti potrebbero trarre in inganno facendo pensare a figli più sicuri perché sempre protetti e sostenuti dai propri genitori eppure non è proprio questo ciò che accade. Alla base di questi atteggiamenti c'è,da parte dei genitori, la convinzione che i propri figli non siano in grado di far fronte anche ai piccoli ostacoli della vita quotidiana, temono che essi possano fallire e cercano quindi di eliminare qualsiasi difficoltà. Di conseguenza i figli riflettono tutti i timori e le preoccupazioni che i genitori hanno cercato di evitare loro.E invece, fin dalla primissima infanzia, ogni bambino deve poter fare esperienza del fallimento e delle sensazioni spiacevoli ad esso legati, solo così avrà gli strumenti per imparare a gestire e affrontare il fallimento e considerarlo accettabile. Compito precipuo del genitore è stare vicino ai figli durante il fallimento e la frustrazione, la tristezza o la paura rassicurandoli, sostenendoli e spronandoli nel trovare la loro personale soluzione per uscire da queste situazioni frustrati e senza alcun dubbio sgradevoli. Solo ed esclusivamente facendo esperienza del fallimento, della frustrazione, della delusione si potranno fortificare e saranno in grado di affrontare le sfide che,inevitabilmente,la vita porrà sul loro cammino. 




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