LA GIUDICE: “VIDEO INAMMISSIBILI, VIOLANO LA PRIVACY DELLA MADRE”
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Nella battaglia legale tra un produttore cinematografico e sua moglie interviene il tribunale: ma le immagini delle telecamere di sicurezza, giudicate irrispettose dell’intimità casalinga, sono state sequestrate: “Inutilizzabili”
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Le telecamere installate in casa riprendono i maltrattamenti della madre sui figli. Il marito la denuncia. Ma le immagini non sono utilizzabili perché violano la privacy della compagna.
Accade a Roma, dove nella battaglia legale tra un produttore cinematografico e sua moglie interviene il tribunale: alla fine gli occhi elettronici, giudicati irrispettosi dell’intimità casalinga, sono stati sequestrati. E le loro immagini clamorosamente giudicate “inutilizzabili”.
Ma riavvolgiamo il nastro. La storia, raccontata dal Corriere della Sera, inizia diversi mesi fa. La coppia è vicina alla rottura. C’è la separazione. A lei viene diagnosticata una depressione post parto e la necessità di farsi seguire da uno psichiatra. Il rifiuto per i figli è evidente e la situazione diventa giorno dopo giorno sempre più complicata. Fino a diventare irrecuperabile.
Scattano esposti e controesposti. Lui denuncia lei per maltrattamenti. Lei fa lo stesso con il marito. L’uomo si tutela e alle forze dell’ordine racconta di essere stato calunniato.
Intanto la pm Barbara Trotta sequestra le immagini riprese in casa. Nessuno, però, ascolta lo psichiatra che ha in cura la donna. Tanto meno i piccoli in audizione protetta.
Intanto i bambini continuano a vivere con la donna che secondo il marito li maltratterebbe. Passano mesi e arriva la svolta: i giudici del Riesame confermano il sequestro delle immagini “frutto di indebita captazione” e quindi “inutilizzabili”.
L’uomo è disperato: “I video dimostrano quello che succede ai miei figli quando sono con la mia ex moglie. Sono episodi di violenza gravissimi”. La guerra tra ex coniugi continua.