Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  15/09/2023

FC alla ragazza molestata: "Ti supplico, non denunciarmi sono già nei guai pe rilancio processo per stupro con il figlio di Grillo"

L’implorazione dopo che le ha sollevato il top in discoteca. Il giovane è già a processo con gli altri 3 amici genovesi, per la violenza di gruppo in Sardegna

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«Ti prego, non mi denunciare, sono già nei casini per un’altra questione». L’altra questione è quella dello stupro di gruppo, quella che coinvolge anche il figlio di Beppe Grillo. Questa la supplica di FC alla ragazza che una notte dello scorso luglio ha chiamato i carabinieri per segnalare che il giovane le aveva sollevato il top sulla pista da ballo dell’Estoril.  Lei, una 19enne, nuotatrice, genovese (di cui per ovvie ragioni non viene rivelato il nome), di fronte a quella frase di supplica non ha desistito. Anzi, forse per lei è stato un assist, ha rincarato la dose. Al cospetto dei militari ha confermato le molestie e l’indomani ha presentato formale denuncia alla caserma di Forte San Giuliano.

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C dal giorno dopo risulta indagato di violenza sessuale, anche se il pm Federico Panichi gli contesta la lieve entità. Il giovane ha ricevuto la notifica dell’Acip (Avviso Conclusioni Indagini Preliminari), seppure il suo avvocato Gennaro Velle – lo difende nel processo a Tempio Pausania per lo stupro di gruppo verso una ragazza italo-norvegese, del quale sono anche imputati gli amici CG, EC e VL - l’altro ieri ha assicurato di non avere ricevuto nulla, lamentando che “in un Paese civile non è normale sapere le cose dagli organi di informazione”. Ieri, però, il procuratore capo Nicola Piacente ha chiarito che C vive all’estero (in Spagna) e quindi la notifica, essendo un maggiorenne, non è stata fatta ai genitori, bensì ad un legale nominato d’ufficio. -----

In ogni modo, le molestie risalgono alla notte tra il 29 e il 30 luglio. C, rientrato dalla Spagna a quanto risulta per passare un paio di giorni a Genova, quella sera era in discoteca. Qui ha conosciuto Alessia (nome di fantasia) che gli avrebbe confidato di avere un pearcing al seno. A quel punto l’infelice sbruffonata di sollevarle il top. Come risposta C ha ricevuto un sonoro ceffone, lui ha tentato una reazione, mentre gli amici di lei gli si sono scagliati contro. Ne è nato un parapiglia, subito però sedato dai buttafuori. Non è finita. La ragazza ha fatto intervenire i carabinieri, che secondo il verbale di denuncia inoltrato alla Procura l’avrebbero trovata in evidente stato di agitazione. L’indomani la denuncia formale.

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Nessun palpeggiamento, come era trapelato in un primo momento da fonti investigative. Per la legge, comunque, è violenza sessuale, seppure la contestazione della Procura contempli la “modalità attenuata” (ex articolo 660 del codice penale equiparato alla molestia sessuale). Un’imputazione che, comunque, complica non di poco la posizione giudiziaria del giovane, oggi 23enne. C, figlio di un noto cardiologo genovese, nell’estate del 2019 si trovava in Sardegna, in vacanza. Insieme a C, E e Vi, tutti suoi coetanei.

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Nella notte tra il 16 e il 17 luglio, nella villetta di Cala di Volpe, in uso alla famiglia del fondatore del M5S, prima avrebbero stuprato Silvia (pure questo nome inventato) appena maggiorenne, poi fatto violenza sessuale alla sua amica R, studentessa milanese con lei in vacanza in Costa Smeralda. Tutto documentato da foto e video prodotti e conservati nei telefonini dei giovani.

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Per quella vicenda che ha sconvolto le vite di sei famiglie, sono stati indagati dal procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso. I quattro giovani genovesi sono difesi da un nutrito pool di avvocati: oltre a Velle ci sono Andrea Vernazza, Ernesto Monteverde, Alessandro Vaccaro ed Enrico Grillo (cugino di Beppe) del Foro di Genova; Mariano Mameli ed Antonella Cuccureddu del Foro di Sassari. Da oltre un anno sono a processo, e dopo avere ascoltato una trentina di testimoni, le udienze di venerdì e sabato prossimi vedranno in aula la seconda vittima: R, difesa dagli avvocati Vinicio Nardo e Fiammetta Di Stefano del Foro di Milano. Successivamente sarà ascoltata S, difesa dall’avvocato (e senatrice della Lega) Giulia Bongiorno e dal suo collega Dario Romano.




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