Con la sent. 7-10-2015, causa T-79-13, attualmente analizzata, il Tribunale dell"Unione Europea esamina una fattispecie particolarmente nota ai giudici italiani.
Essi considerano casi, ormai quasi innumerevoli, di "risparmio tradito", ossia in cui gli investitori non hanno ottenuto la restituzione del capitale, maggiorato dei frutti sperati, stante l"insolvenza degli emittenti.
Questi talora sono enti sovrani, come nell"ormai triste e lontano caso della Repubblica Argentina.
Nella recente crisi del debito pubblico greco non c"è l"insolvenza della Repubblica ellenica, ma gli investitori (nella specie italiani) subiscono notevoli perdite, stante il piano di ristrutturazione di tale debito.
I risparmiatori ("elencati nominativamente" in calce alla sentenza esaminata) pertanto si rivolgono al Tribunale dell"Unione Europea, al quale propongono svariate domande risarcitorie, tutte fondate sulla responsabilità extracontrattuale dell"Unione stessa e della BCE (Banca centrale europea).