Cultura, società  -  Redazione P&D  -  25/09/2024

Cristina Mazzotti

Cristina Mazzotti (n. a Losanna il 22 giugno 1957) era figlia di Elios Mazzotti (1921-1976) imprenditore del ramo cerealicolo titolare della ditta "Mazzotti e C." e di Carla Antonia Airoldi (1925-2023). Aveva un fratello, Vittorio, una sorella, Marina (entrambi più grandi di lei) e viveva con la famiglia in piazza della Repubblica a Milano dove frequentava il Liceo classico Carducci.

La ragazza venne sequestrata il 30 giugno 1975 mentre rientrava a casa nella villa di famiglia a Eupilio dopo aver festeggiato al Bar Bosisio di Erba la promozione in terza liceo e la maggiore età con gli amici. La Mini Minor su cui viaggiava, con il fidanzato Carlo Galli alla guida e la sua amica Emanuela Lusari, venne bloccata vicino a casa da quattro uomini a bordo di una Giulia e una Fiat 125. Gli uomini legarono Emanuela Lusari e Carlo Galli, poi prelevarono e caricarono sulla Fiat 125 la Mazzotti, che non oppose resistenza. I due ragazzi vennero portati legati e con la loro auto fino ad Appiano Gentile, la ragazza appena si liberò chiamò i carabinieri e annunciò il rapimento della sua amica. 

La ragazza venne portata alla Cascina "Padreterno" in zona Buzzurri alla periferia di Castelletto sopra Ticino e venne rinchiusa per 27 giorni in una buca con pareti di cemento, all'interno di un garage, profonda un metro e 45 centimetri, lunga due metri e 65, larga un metro e 55 da cui usciva all'esterno un tubo di plastica di 5 cm per respirare. Venne nutrita dalla sua carceriera, Loredana Petroncini, con due panini al giorno e le venne somministrato valium ogni giorno. La ragazza spirò tra il 30 luglio e il 1º agosto a causa delle pessime condizioni della sua prigionia e della dose eccessiva di tranquillanti che le erano stati somministrati ogni giorno




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