Cultura, società  -  Redazione P&D  -  06/10/2024

Contagiosità - Paolo Cendon

Un tratto caratteristico nel mondo della fragilità appare oggi, storicamente e funzionalmente, quello della contagiosità: la scintilla innovativa – rimodellatrice - che viene ad accendersi in un determinato rivolo della materia, e che tende poi a investire altre zone della stessa.

Si può guardare a tutto ciò da vari punti di vista.

  (a)  Un primo registro è quello riguardante le misure di protezione, viste sotto il profilo dei destinatari. x)  Fintantoché si resta all’interdizione, il   riferimento non possono offrirlo che gli infermi di mente, quelli gravi e abituali; ci si limita a presidiare l’area strettamente psichiatrica, la più esposta negozialmente: al resto dei pazienti virtuali non si pensa.  y) Nel momento del passaggio all’inabilitazione, con margini allargati di solidarietà, la rosa nell’ordinamento mostra    già di lievitare: si tutelano anche i ciechi, i sordomuti, i prodighi, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i disagiati psichici non gravi.  z) Con l’approdo all’area dell’Amministrazione di sostegno – quando i filtri diventano la difettosa autonomia, l’inadeguatezza relazionale/metropolitana – ecco lo scudo abbracciare anche le menomazioni di tipo fisico o istituzionale; in un’ottica sempre più accuditiva, oltre il mero presidio per lo status quo casalingo.

   (b) Un secondo registro è   quello, appena visto,  che attiene alle competenze da riconoscere al giudice tutelare; dove il raggio del sostegno gestorio, durante gli ultimi vent’anni, è venuto conoscendo  incrementi vari, rispetto al tipo di affidamenti destinabili all’amministratore:   x) con un passaggio dallo scalino primigenio, quello delle operazioni di tipo  economico (banca, condominio, lavoro, poste, agenzia delle entrate, previdenza);   y) a quello comprensivo anche degli interventi di ordine sanitario (scelta del luogo di cura, peg, sondini, operazioni chirurgiche, farmaci pesanti, sperimentazioni);  z)  a quello    delle scelte di natura personale o personalissima (cambiamenti di abitazione, regime patrimoniale fra coniugi, separazione, divorzio, testamento, donazioni);   w)  sino all’ambito delle cure palliative, delle terapie anti-dolore, delle scelte di fine vita (oppiacei, alimentazione, terminal sedation, idratazione, respirazione forzata, al limite suicidio assistito).

 (c)  Un terzo registro lo si coglie esaminando delle specifiche forme di devianza: ad esempio nei confronti degli infermi di mente.  Se di un “matto” si   rivisitano, a un certo momento, i nodi della responsabilità aquiliana, con l’offerta di letture meno settoriali, non più arroccate come in passato; orbene, verrà spontaneo agli interpreti proseguire lungo le altre stanze del mondo civilistico, commercialistico: affrontando - con indicazioni   arieggianti quel primo soffio - anche le tematiche del lavoro subordinato, dei contratti di scambio, dell’inadempimento, dell’impresa, del matrimonio, della famiglia, della giustizia

 

 




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