Un tratto caratteristico nel mondo della fragilità appare oggi, storicamente e funzionalmente, quello della contagiosità: la scintilla innovativa – rimodellatrice - che viene ad accendersi in un determinato rivolo della materia, e che tende poi a investire altre zone della stessa.
Si può guardare a tutto ciò da vari punti di vista.
(a) Un primo registro è quello riguardante le misure di protezione, viste sotto il profilo dei destinatari. x) Fintantoché si resta all’interdizione, il riferimento non possono offrirlo che gli infermi di mente, quelli gravi e abituali; ci si limita a presidiare l’area strettamente psichiatrica, la più esposta negozialmente: al resto dei pazienti virtuali non si pensa. y) Nel momento del passaggio all’inabilitazione, con margini allargati di solidarietà, la rosa nell’ordinamento mostra già di lievitare: si tutelano anche i ciechi, i sordomuti, i prodighi, i tossicodipendenti, gli alcolisti, i disagiati psichici non gravi. z) Con l’approdo all’area dell’Amministrazione di sostegno – quando i filtri diventano la difettosa autonomia, l’inadeguatezza relazionale/metropolitana – ecco lo scudo abbracciare anche le menomazioni di tipo fisico o istituzionale; in un’ottica sempre più accuditiva, oltre il mero presidio per lo status quo casalingo.
(b) Un secondo registro è quello, appena visto, che attiene alle competenze da riconoscere al giudice tutelare; dove il raggio del sostegno gestorio, durante gli ultimi vent’anni, è venuto conoscendo incrementi vari, rispetto al tipo di affidamenti destinabili all’amministratore: x) con un passaggio dallo scalino primigenio, quello delle operazioni di tipo economico (banca, condominio, lavoro, poste, agenzia delle entrate, previdenza); y) a quello comprensivo anche degli interventi di ordine sanitario (scelta del luogo di cura, peg, sondini, operazioni chirurgiche, farmaci pesanti, sperimentazioni); z) a quello delle scelte di natura personale o personalissima (cambiamenti di abitazione, regime patrimoniale fra coniugi, separazione, divorzio, testamento, donazioni); w) sino all’ambito delle cure palliative, delle terapie anti-dolore, delle scelte di fine vita (oppiacei, alimentazione, terminal sedation, idratazione, respirazione forzata, al limite suicidio assistito).
(c) Un terzo registro lo si coglie esaminando delle specifiche forme di devianza: ad esempio nei confronti degli infermi di mente. Se di un “matto” si rivisitano, a un certo momento, i nodi della responsabilità aquiliana, con l’offerta di letture meno settoriali, non più arroccate come in passato; orbene, verrà spontaneo agli interpreti proseguire lungo le altre stanze del mondo civilistico, commercialistico: affrontando - con indicazioni arieggianti quel primo soffio - anche le tematiche del lavoro subordinato, dei contratti di scambio, dell’inadempimento, dell’impresa, del matrimonio, della famiglia, della giustizia