● Inventariare le neo-prerogative della persona, grandi e piccole, quali sono venute sbocciando in questi decenni, con l’avvento di leggi di riforma, in forza di svolte importanti nelle Corti, grazie all’ampliarsi della Giurisdizione volontaria: diritto al sostegno, ad esempio, diritto a non soffrire, al rispetto del proprio orientamento sessuale, al supporto scolastico, a trattamenti civili e decorosi prima della morte; diritto all’altrui comprensione e tolleranza riguardo alle proprie singolarità idiosincratiche, alle migliori premure nell’accudimento, a una gentilezza di linguaggio ambientale; al garbo nei contatti fisici, alla compagnia del proprio cane e gatto.
▪ Censire altresì i ‘’micro-diritti relazionali’’ degli esseri meno forti, quali diffusi nelle istituzioni come anche in solitudine: diritto a non vedersi dare del tu, ruvidamente, in una casa di riposo oppure in ospedale o in un Sert, diritto a non mangiare certe pietanze, troppo rustiche, a ricevere fuori orario parenti che abitano lontano; diritto alla cura della persona sul piano estetico, a venir aiutati dagli operatori a mostrare un bell’aspetto, a serbare un corpo snello, flessuoso; dentro e fuori casa, capelli ben pettinati, odore di lavanda, passamanerie ottocentesche, biancheria in ordine.