“MIA FIGLIA È MORTA, SIAMO ARRABBIATI E PIENI DI VERGOGNA. LA MIA VITA È FINITA CON LEI”
"Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa”
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Indy Gregory ha smesso di soffrire. La bambina inglese, affetta da un male giudicato incurabile da medici e giustizia britannica, è morta all’una e quarantacinque di lunedì mattina, con accanto a lei il padre e la madre, nell’hospice in cui era stata trasportata sabato in ambulanza dall’ospedale di Nottingham in cui era ricoverata. Aveva otto mesi. La fine di questa battaglia medica e giudiziaria è stata annunciata nella notte dai suoi genitori.
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“Mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45”, afferma il padre, Dean Gregory, 38 anni. “Dopo la morte di Indi, io e mia moglie Clare siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale del Regno Unito e i tribunali di questo Paese non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità di Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Clare ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre”.