IL PADRONE PROTESTA: SI SCATENA IL DIBATTITO
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È successo a Guardiagrele (Chieti). Il proprietario del Golden Retriver: "Soffriva molto il caldo, non mi aspettavo che mi venisse chiesto un pagamento". L'esercizio: "Quel contenitore ha un costo". La discussione è aperta
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È normale protestare per aver pagato in un bar 1,50 euro per una vaschetta di polistirolo per far bere il cane? O è giusto chiedere un pagamento, visto che il contenitore ha un costo? Nell'estate dei rincari bollenti e degli scontrini pazzi si infiamma sempre di più la battaglia, navale o vacanziera in toto, fra clienti ed esercenti, con rispettive fazioni che prendono le difese dell'una o dell'altra parte. Praticamente ogni giorno spuntano segnalazioni di "casi" che mettono sul piatto o sul piattino episodi di servizi vissuti dai consumatori come disservizi e "furbate" di ristoratori e baristi per rientrare nei loro costi (schizzati in su) sulla pelle, e il palato, di chi ordina una colazione, un pranzo, un aperitivo o una cena. E dall'altra parte del bancone e della cassa ci sono le posizioni di chi lavora nella ristorazione che lamenta poco rispetto e scarsissima attenzione nei confronti della loro attività con tutte le reali difficoltà del momento. Se ne è parlato per i vari episodi buttati nella rete dei social dai supplementi per il taglio di un toast o di una torta di compleanno, per il piattino di condivisione per un po' di pasta e per il conto stratosferico per due caffè e acqua in Costa Smeralda. Ad ogni polemica ci si schiera con gli uni o con gli altri e accade la stessa cosa per l'ultimo episodio in tema che riguarda per l'appunto la vaschetta della discordia.
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Siamo nella cittadina abruzzese di Guardiagrele a Ferragosto. È mezzogiorno in punto. Fa caldo, ma Stein Martin, tedesco e romano di adozione che si occupa di commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, decide di passeggiare per le strade con il proprio cane che, a un certo punto, mostra di aver sete. Ecco una fontanella. E di fronte un bar. L'uomo entra e chiede un contenitore per far bere il suo Golden Retriver. Stein ha frequentato la scuola enologica di Conegliano, ha gestito anche una gelateria artigianale ed è sempre stato vicino al mondo dell'enogastronomia e della ristorazione, quindi ha ben chiari i problemi e le difficoltà della categoria, decide di entrare. E anche per questo motivo, può essere un'altra tessera del puzzle che spesso male si incastra fra clientela ed esercenti e sfocia in una serie di incomprensioni.
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Il tutto avviene "in un delizioso comune Italiano, Guardiagrele (Chieti) dove c'è una ricca esposizione di eccellenze italiane che riguardano la ceramica, l'oreficeria, il ferro battuto, il rame sbalzato, il legno tornitore, il tombolo, il ricamo, e manufatti tessili - racconta Stein in un post - Il 15 agosto 2023 allo scoccare delle ore 12.00 avendo con me "Mia" una dolcissima golden retriver ho chiesto un contenitore in polistirolo da 500 cc. ad una gelateria del centro dove vicino c'era una bellissima fontanella. Con mio immenso stupore, alla mia richiesta hanno risposto che non potevano darmela, allora ho ribadito: guardi che è per far bere il cane, se vuole gliela pago. Mi hanno chiesto 1.50 euro senza scontrino, scocciati, e me l'hanno consegnata. Io sono rimasto basito e perplesso in questa estate dove tagliare a metà un tramezzino costa 2 euro succede anche questo". La segnalazione contenuta in un post pubblico su Facebook si conclude con il nome e l'indirizzo del locale fornito "per vostra informazione".