Gli interventi sulle separazioni, almeno in Italia, sia quelle nei Tribunali sia quelle extragiudiziali si concentrano sulla conflittualità tra le parti, i minori non sono al centro del processo e anche le decisioni su di loro non tengono in sufficiente considerazione le necessità psicologiche dei figli e le caratteristiche della loro fase evolutiva.
Così i figli subiscono la separazione e i cambiamenti ad essa connessi, sono “stiracchiati” da una parte all’altra dagli adulti a seconda dei loro interessi. I minori trovandosi nella situazione di essere attivamente coinvolti nel conflitto tra i loro genitori, non riescono a dedicarsi al proprio compito evolutivo, che è quello di crescere. Spesso non hanno vie di uscita se non schierarsi con una parte per uscire dal conflitto familiare ed evitare uno stato di disagio psicologico molto doloroso e dannoso per il loro equilibrio mentale.
Queste situazioni sono così complesse a livello relazionale e psicologico che i figli le vivono in segreto e in silenzio con un grande senso di solitudine. Loro stessi non hanno consapevolezza del disagio, che non viene così affrontato direttamente, ma sviluppano una sintomatologia psicologica e relazionale che è apparentemente esogena, ma che è una conseguenza della disfunzionalità dei rapporti familiari.
Per Faulkes la matrice delle malattie fisiche e psicosomatiche dell’età evolutiva è espressione di una rottura e patologia dei funzionamenti del gruppo familiare.
Poiché la sintomatologia rientra nei quadri di sindromi specifiche dell’età evolutiva, non viene spesso ricollegata ai funzionamenti del gruppo familiare di appartenenza e quindi vengono curate come un sintomo del figlio, con scarsi risultati.
Sono molti i casi di questo tipo che si possono incontrare in Tribunale e nelle varie situazioni di vita.
Estate torrida
Visita Pediatrica
Ambulatorio del Pediatra
Angela
Alessandro Pediatra di Angela
Anna Psicologa
Claudia dietologa dell’ospedale Specializzato in disturbi alimentari infantili
Visita dal pediatra
Ambulatorio pediatrico attrezzato per i bambini sono a disposizioni giochi di vario tipo
In sala d’attesa c’è Angela, una bambina di 4 anni e mezzo, ha il padre vegano che svolge un’attività sportiva, e la madre buongustaia, sommelier e cuoca in un ristorante conosciuto. E’ una bambina vivace sempre in movimento, ma mangia pochissimo e nell’estate diminuisce anche l’assunzione di acqua, con gravi difficoltà di reintegrare i liquidi dispersi per il calore.
Da circa un anno attraversa la separazione conflittuale dei genitori, che hanno effettuato una mediazione consensuale con due avvocati e raggiunto accordi condivisi sulla figlia.
Nonostante il percorso la conflittualità è alta e Angela manifesta sempre più difficoltà alimentari
Alessandro, il Pediatra, conosce bene Angela la segue dalla nascita, in questo periodo è particolarmente preoccupato per lei. Quando la va ad accogliere in sala d’attesa, non riesce a trattenere un sospiro per la magrezza eccessiva di Angela ed il suo pallore, dà un’occhiata al padre visibilmente teso, la madre abbandonata su una poltroncina esausta sfoglia sopra pensiero una rivista senza alcun interesse.
Alessandro saluta affettuosamente Angela e la porta in braccio nell’ambulatorio per valutare meglio il peso della piccola.
Si siede con Angela sulle ginocchia e le chiede se va al mare
Angela dice “ gioco da sola a casa con la nonna, babbo e mamma lavorano, puoi venire un giorno a giocare con me?”
Il padre interviene e dice “ abbiamo dovuto modificare la nostra vita poiché dopo una lunga crisi iniziata con la nascita della figlia, da circa un anno abbiamo deciso di separarsi”
la madre lo interrompe “ veramente sei tu che te ne sei andato in malo modo”.
Il padre continua senza prestare attenzione all’intervento della madre e dice “ Abbiamo effettuato una mediazione consensuale con due avvocati e raggiunto accordi condivisi su Angela”
La madre ribatte “ Sì è andata molto bene, litighiamo più di prima, lui pretende di vedere la figlia tanto, sa la questione della bigenitorialità, ma Angela non va volentieri, io poi non ho soldi e devo lavorare tanto “
Angela nel frattempo è assorta apre e chiude i bottoni del camice del Pediatra.
Sembra non sentire niente, ma Alessandro che fa il pediatra da anni, sente che il suo respiro è affannato, ha le manine sudate e gioca nervosamente con il suo camice, cerca un po’ di contatto con la stoffa bianca…cerca di non ascoltare isolandosi, come se non fossero fatti suoi.
Alessandro pensa è la solita storia, due che finita la relazione, sono avvolti in beghe di coppia e pur volendo bene alla figlia non si accorgono che devono parlarle. I conflitti forti mettono in ansia Angela che non capisce niente in quello che succede, sa solo che è esploso il suo piccolo mondo e lei non sa più dov’è e a chi si deve rivolgere per essere aiutata. Si chiude per non soffrire e somatizza il dolore e la paura, lo facciamo tutti, ma i bambini piccoli lo fanno più degli altri perché non riescono a pensare e gestire tutte le emozioni che a cascata gli piombano addosso.
Scende dalle ginocchia di Alessandro, che pensa, è gravemente sottopeso e guardandola nota che anche l’altezza è inferiore alla sua età, pensa che è un blocco di sviluppo inutile pesarla e misurarla…
Studio di Anna della psicologa dell’età evolutiva
Anna prende Angela per mano e insieme ai genitori vanno a giocare con lei nella stanza con tanti giochi.
Disegnano parlano poi Angela prende la casa di Barbie e la cucina prepara la tavola apparecchia
Anna chiede ad Angela “che cosa ti piace da mangiare?”
Angela risponde “ Sono vegana “
Anna “ Cosa vuol dire? “
Angela “ Sono vegana, come il babbo”
Angela va a prendere altri i giochi, sceglie tra i vari giocattoli cose per preparare da mangiare e dice ad Anna che prepara un panino hamburger con patatine fritte…
Mette in tavola la coca cola, gelato bistecca e pizza, un abbuffata golosa insomma come le dice Anna.
I genitori si chiedono meravigliati come mai faccia questo gioco, lei non mangia niente, a casa di papà prende solo qualche oliva un cucchiaino di ceci, da mamma non vuole assaggiare niente che no sia quello che mangia anche a casa di babbo.
Il babbo ammette che tiene molto all’alimentazione di Angela e da sempre le dice che non si mangiano gli animali,…questo tema del cibo è sempre stato un problema e fonte di discussioni e liti tra lui e la ex mogli. Il padre vuole il resoconto da Angela di tutto quello che ha mangiato quando non è da lui, la madre dà ad Angela cose da mangiare dicendole di non dirlo al padre…
Parlando con i genitori la psicologa dice loro che è evidente che Angela è molto preoccupata della separazione dei genitori, anche se non riesce a verbalizzarlo. Lo manifesta in vari modi uno di questi è il suo rapporto con il cibo, per non far soffrire babbo si dichiara vegana, in realtà non le piace il cibo vegano, ma non sa come fare e non riesce ad assaggiare cose nuove perché le sembra che babbo soffra se lei si mette a mangiare come mamma. Ha paura di perdere il rapporto con entrambi i genitori, specialmente da dopo la separazione.
Angela non può mangiare perché non sa come fare a risolvere il problema delle liti tra babbo e mamma, ha paura di farli litigare per lei e ha paura di perdere l’amore dell’uno o dell’altro e risolve il problema non mangiando.
Se i genitori non smettono di cercare di far mangiare ad Angela quello che ciascuno di loro vuole, chiedendo alla figlia di non dirlo all’altro genitore, Angela rischia di sviluppare una anoressia primaria infantile che la può portare ad un ricovero.
Se un minore è costretto dalla situazione di separazione conflittuale a dire bugie ai propri genitori e a venire meno a regole indicate da un genitore quando si trova con l’altro genitore, questo lo espone al rischio di sviluppare una sintomatologia che mette a rischio la sua vita psichica e fisica.
(La situazione si complica Angela viene ricoverata in Ospedale perché ha smesso anche di assumere liquidi e nel reparto di Pediatria decidono di chiamare i Servizi Sociali.)