Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  02/09/2023

#AMMINISTRAZIONEDISOSTEGNO - Luigina Bima

A PROPOSITO DI AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO....

RIFLESSIONI DALL'ASSOCIAZIONE LA CORDATA DI BRA (CUNEO)

Vorrei scrivere una semplice testimonianza “dal basso”, a nome di tutti i membri dell'Associazione La Cordata di Bra.

La nostra associazione si è costituita dopo aver conosciuto e iniziato a sperimentare la nuova misura di protezione legale, rappresentata dall'amministrazione di sostegno. Abbiamo da subito percepito gli aspetti innovativi e la particolare, nuova attenzione, da rivolgere al beneficiario. Abbiamo capito lo spirito della legge, più che i dettagli relativi agli aspetti formali che, dopo circa 20 anni di sperimentazione, potranno sicuramente essere rivisti e meglio definiti.

Possiamo dire che il nostro intervento come amministratori di sostegno a fianco di persone fragili e in stato di abbandono (senza rete familiare e amicale) è stato ed è efficace. Certo, si basa sul rapporto 1 a 1, comporta tempo, energie, ascolto, dialogo, oltre ai tanti adempimenti formali. 

Però l'effetto c'è, assicuriamo la dignità doverosa a creature ammalate, emarginate, incapaci di gestire la complessità della vita quotidiana. Questi nostri beneficiari non sono più truffati o circuiti da nessuno, hanno una risposta sicura ai bisogni primari e alla loro necessità di assistenza e di cure.

L'associazione ha iniziato la sua attività con persone volontarie, a cui poco per volta si sono aggiunti anche dei famigliari, desiderosi di essere a loro volta aiutati e sostenuti nello svolgimento del loro incarico. Nessuno di noi è giurista, però ci siamo preparati e ogni anno facciamo incontri di aggiornamento; abbiamo dei consulenti di riferimento che ci supportano e a cui possiamo rivolgerci in caso di difficoltà.

Stiamo discutendo tra di noi e con i nostri amici e conoscenti di alcuni punti, per i quali c'è un dibattito in corso. Ne accenniamo sinteticamente:

  • non abbiamo capito perchè si “criminalizza” la legge sull'amministrazione di sostegno. Sicuramente è migliorabile, però ha portato un vento nuovo, una nuova possibilità di proteggere le persone, “con la minore limitazione possibile della libertà personale”. Perchè invece non si contesta e si lotta con altrettanto accanimento per abolire l'interdizione? E' vero, ci sono amministratori disonesti, come anche tutori disonesti; c'è chi approfitta e non rispetta i desideri e le aspirazioni del beneficiario. Ecco la funzione del Giudice Tutelare, che con autorità e da un'altra angolatura può autorizzare, o non autorizzare, promuovere...controllare...Il fatto che ci siano amministratori di sostegno disonesti non dipende dalla legge, ma dalla coscienza personale, dalla avidità di alcune persone. In ogni caso, oltre a quell'uno che devia, ci sono i novantanove che funzionano bene e che assolvono onorevolmente al loro incarico.
  • Il dibattito sulla necessità che gli amministratori di sostegno siano professionisti e non volontari: volontario non è sinonimo di “ignorante” o di “incapace”. Volontario in questo caso significa che si accetta un incarico di amministratore di sostegno a titolo puramente gratuito. I volontari si preparano, sono coscienti del loro ruolo, quasi sempre sono organizzati in associazioni che li sostengono, offrono corsi di formazione e di aggiornamento....hanno delle motivazioni ideali importanti, magari hanno anche maggiore  tempo a disposizione per seguire individualmente il beneficiario. 
  • Ovviamente vanno bene anche i professionisti, ma nella misura in cui riescono a seguire individualmente il beneficiario non solo per le questioni amministrative, ma  scendendo in campo, andando nelle case, nelle comunità, nelle RSA, parlando e ascoltando il beneficiario, rendendosi conto personalmente della realtà in cui vive....
  • Il fatto poi che in merito all'amministrazione di sostegno si attacchi selvaggiamente il prof. Cendon  getta un'ombra sinistra e oscura sulla questione. L'amministrazione di sostegno, se pur voluta e preparata dal prof. Cendon, è diventata legge dello Stato, seguendo l'iter formale comune a tutte le leggi, è stata approvata dal Parlamento della Repubblica Italiana.  Se è da rivedere e modificare, può essere lo stesso professore che in questi anni ha raccolto tutte le criticità riscontrate nella sua applicazione, con la collaborazione di numerosi ed eccellenti giuristi che da tempo si impegnano in questo campo, a proporre aggiustamenti, modifiche, puntualizzazioni, ecc.  Perchè così tanti “contro” il Professore? Una norma, quando diventa legge, è “dello Stato”, non è più del Professore!
  • Forse a qualcuno può dare fastidio che il Prof. Cendon stia dando un grosso contributo sul piano giuridico, scoprendo, studiando e divulgando i diritti civili per le persone fragili che sono sempre stati considerati in secondo piano? 
  • Che mondo è questo? 
  • Abbiamo sentito dei dibattiti e delle proposte di eliminare l'obbligo del rendiconto annuale ai parenti che convivono con il beneficiario. Secondo noi, non è una buona cosa, in quanto è giusto rimarcare che se sei stato incaricato da un Giudice, poi non sei più solo “papà”, o “mamma”, o “figlio”, ma qualcosa in più di cui devi rendere conto a qualcuno. Può succedere infatti che anche il parente, come il professionista, sia disonesto e che distolga in modo non corretto le risorse del beneficiario. E' vero che il rendiconto può essere visto come un ulteriore aggravio delle incombenze che già incombono sul famigliare che in genere è anche il caregiver. Occorre trovare modalità non oppressive, ma semplici e trasparenti perchè anche il famigliare non si senta troppo gravato da questa incombenza. Nella nostra associazione abbiamo elaborato delle semplici linee guida a questo proposito, che riteniamo agili ed efficaci e che non sono mai state contestate dai Giudici Tutelari.  Con la nostra attività di sportello aiutiamo le famiglie a impostare la rendicontazione già dall'inizio del periodo, quasi tutti poco per volta imparano il metodo e diventano autonomi.
  • Siamo convinti però che l'obbligo della rendicontazione annuale debba essere per tutti, così come stabilisce la legge.




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