Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  21/11/2022

A difesa dell’istituto giuridico dell'amministrazione di sostegno - Giacomo Mason

Chiarissimo Professore buonasera.
Francamente non credo che il mio modesto intervento, da Lei gentilmente pubblicato ieri, abbia offerto e stia offrendo la stura alle piccate reazioni “difensive”- autentiche levate di scudi- che qualificati professionisti stanno erigendo a difesa dell’istituto giuridico da Lei genialmente introdotto nell’ordinamento giuridico italiano nel 2004.
La mia “socratica” personalità, più propensa ad esternare dubbi che a comunicare certezze (“so di non sapere”), mi ha comunque portato a sollevare qualche timida riserva su tale ingegnosa creazione, che ha segnato un indubbio progresso rispetto alle previgenti tutela e curatela, non ancora- a quanto mi consta- espunte dall’ordinamento in parola.
Ammesso dunque- e non concesso-che le anzidette reazioni, esternate con termini forse appena un po’ sopra le righe:“attacchi ingiustificati e indiscriminati”, “toni accesi, a tratti addirittura violenti”, “menti distratte” che dovrebbero “conoscere” prima di proferir motto, etc. siano state parzialmente originate da quelle brevi considerazioni, non posso esimermi da una fulminea quanto scontata riflessione (che a qualcuno, però, potrebbe giovare ugualmente, in ossequio al detto “repetita iuvant”).
A questo mondo non esiste la perfezione, anche se qualcuno potrebbe identificarvisi a tal punto da ritenersene l’umana incarnazione. Ergo, l’AdS è istituto perfettibile, id est suscettibile di correttivi e miglioramenti. Nel mio piccolo ho posto un problema concreto: come assicurare effettiva tutela a un disabile pienamente “compos sui”, laureato in giurisprudenza con annessa abilitazione forense eppure avversato dagli strettissimi parenti istigati dai rispettivi partners.
Ed ho proposto sommessamente di gravare detti stretti parenti di una posizione di garanzia nei confronti del beneficiario, per responsabilizzarli nei suoi confronti. Non ho lètto reazioni di alcun tipo, e non credo ciò sia dovuto a spirito caritatevole verso uno svitato che parla a vanvera...
Viceversa, c’è chi, con encomiabile generosità, ha ritenuto di dover svolgere una vera propria- seppur sintetica- lezione di diritto civile sulla natura e finalità dell’istituto che ci occupa.
Insomma, e conclusivamente, vorrei rivolgere una modesta esortazione ai censori in servizio permanente effettivo: altro è la critica costruttiva, altro la critica demolitoria. Si può respingere anche la prima, volendo. Ma farlo con garbo, anziché con l’insulto o quantomeno con la risentitezza degna di miglior causa, è titolo di merito.
Con profonda osservanza.
Giacomo Mason




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film


Articoli correlati