La scorsa settimana il tribunale di Roma ha emesso una sentenza che ha assolto il bidello di una scuola superiore romana, condannato a tre anni e sei mesi di reclusione, per aver palpato le parti intime di una studentessa.
Il motivo per cui è stato assolto? La palpata è durata tra i 5 e i 10 secondi, per cui considerata “fugace” e avvenuta in “ambiente scherzoso” date le ripetute “battute” – definite poi “frasi inopportune” dal pm – del bidello che ha appellato la ragazza come «Mia moglie» e «Amore».
La procura ha fatto appello contro la sentenza: «Un’azione che dura tra i cinque e i dieci secondi, come il palpeggiamento ai glutei descritto da una studentessa minorenne dell’Istituto Cine Tv Roberto Rossellini a opera del bidello». Il pm fa leva sul fatto che possa esserci stato un “fraintendimento” riguardo la situazione, definita dal tribunale «una manovra maldestra».