“Processi troppo lenti”: a Biella si rischia il colpo di spugna per furti, truffe e reati minori
Da oggi e fino a febbraio 2025 molte denunce approdate in Procura potrebbero venire archiviate. A stabilirlo è il protocollo d’intesa firmato dal Tribunale e dalla stessa Procura, con l’obiettivo di abbattere il cospicuo carico di fascicoli arretrati per raggiungere gli obiettivi imposti dal Pnrr. Tra i vari provvedimenti adottati, quello che più sta facendo preoccupare gli avvocati biellesi riguarda l’archiviazione di tutti i fascicoli relativi a reati in cui la prescrizione scade entro tre anni dalla data dell’eventuale rinvio a giudizio. Questo perché visti i tempi di un processo a Biella (tre anni e sei mesi davanti a un giudice monocratico, tre anni se a giudicare è un collegio) scatterebbe una «impossibilità di effettuare una ragionevole previsione di condanna» per «decorso del tempo». Se per il reato è invece prevista una prescrizione a distanza di due anni la prima udienza verrà fissata, per scelta, già a prescrizione scaduta. Facile intuire che molto a questo punto dipenderà dalla velocità con cui la Procura riuscirà a istruire i fascicoli e a portarli davanti al Gip. A farne le spese con ogni probabilità dovrebbero essere le parti lese di tutti i reati considerati minori, come i furti (dove già con la riforma Cartabia senza denuncia non si procede), le truffe, i reati contro il patrimonio, la violenza privata, una parte di quelli compiuti nei confronti della pubblica amministrazione, Sono esclusi invece tutti quelli più gravi: dal Codice Rosso all’omicidio volontario, dall’estorsione alla rapina aggravata.