Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  16/11/2023

Pacchetto sicurezza, il CDM approva

PENE PIÙ PESANTI PER I REATI DI CRIMINALITÀ DIFFUSA E DETENZIONE ANCHE PER LE DONNE CON BIMBI PICCOLI RECIDIVE

Fino a 6 anni di carcere per chi truffa gli anziani, i poliziotti fuori servizio potranno portare armi personali

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La misura ( che sta già facendo discutere) sembra tarata sulle donne di origine rom, incinte, spesso beccate, in flagranza nelle metropolitane, nelle stazioni o sui mezzi pubblici a sottrarre portafogli o telefonini e che, per la gravidanza, o perché mamme di bimbi piccoli riescono ad evitare il carcere. Adesso, con l’evidente intento di punire loro, il consiglio dei ministri vara una stretta sui reati minori che consente la detenzione di madri ( soprattutto se recidive) con bambini di età inferiore a tre anni. Sarà il giudice a valutare l’opportunità della detenzione che finora era invece assolutamente proibita. Anche se il carcere resta comunque off limit per donne incinte o mamme di bambini sotto l’anno di età.

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E’ solo una delle tante norme del nuovo decreto sicurezza che il consiglio dei ministri ha approvato questo pomeriggio e che segna l’aumento consistente delle pene anche per chi truffa gli anziani o aggredisce esponenti delle forze dell’ordine o borseggiatori.

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Il questore potrà disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi.

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Si introduce, inoltre, una norma per sanzionare chi impiega minori nell'accattonaggio. Alle norme già previste per punire chi organizza o favorisce quest'attività si aggiunge una specifica norma per punire chi induce all'accattonaggio un minore di 16 anni invece di mandarlo a scuola o lo costringe con la violenza o la minaccia.

Truffe agli anziani, arresto e pene più alte

Prevista una stretta sulle truffe commesse ai danni degli anziani e delle persone più fragili. Viene aumenta la pena di reclusione da 2 a 6 anni per la truffa aggravata e viene prevista, per quest'ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell'Ordine di procedere ad arresto in flagranza.

Cosa rischia chi aggredisce le forze dell’ordine

Anche imbrattare il muro di una caserma o di un commissariato d’ora in poi potrà costare caro, così come il reato di resistenza a pubblico ufficiale. E’ introdotto un aggravamento di pena nei casi in cui i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale siano commessi contro agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria. Previsto anche un aggravamento di pena per le lesioni cagionate nei loro confronti. È aumentata la pena per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell'istituzione.

Il nuovo reato di rivolta in carcere e nei Cpr

Col via libera in Cdm viene introdotto inoltre un nuovo reato che punisce chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Nelle carceri come nei Cpr, ha sottolineato il ministro Piantedosi. Sono previste apposite aggravanti, fino a dieci anni, nel caso di uso di armi. Un'ulteriore fattispecie di reato punisce chi istiga la rivolta, anche dall'esterno del carcere, con scritti diretti ai detenuti.

Lotta alle occupazioni abusive, non punito chi la restituisce

E’ introdotto un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell'immobile del proprietario o di colui che lo deteneva. 

Per rendere più efficace questa norma, si evidenzia, vengono introdotte due misure "molto innovative": con la prima è prevista una causa di non punibilità per l'occupante che collabora all'accertamento dei fatti e rilascia volontariamente l'immobile occupato, mentre con la seconda viene disciplinato un apposito procedimento, molto veloce, per ottenere la liberazione dell'immobile e la sua restituzione a chi ne ha diritto. In via ordinaria su questo provvederà il giudice, ma nei casi urgenti, in cui l'immobile occupato sia ad esempio l'unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione/restituzione dell'immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia che hanno ricevuto la denuncia, fermo l'intervento successivo di convalida del pubblico ministero e del giudice.

Revoca della cittadinanza ai migranti

Nel pacchetto anche una norma che consente di revocare più facilmente la cittadinanza italiana agli immigrati che commettono reati. Finora era possibile entro tre anni, adesso il perioso è stato esteso a 10 anni.

 

 




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