Dopo le denunce delle studentesse che hanno segnalato un centinaio di casi in un questionario anonimo
--------------
Un mese di sospensione, che scatterà il primo marzo. È la sanzione inflitta a un professore di Filosofia dopo le denunce di molestie all’Università di Torino da parte delle studentesse. In tutto le lettere anonime raccolte da «Non Una di Meno» e Studenti Indipendenti, in sole due settimane, sono un centinaio. «Abbiamo girato un questionario anonimo sui gruppi Whatsapp - ha spiegato il movimento femminista -: abbiamo chiesto se avessero subito un qualsiasi tipo di violenza e se avessero denunciato l’accaduto». È emerso di tutto: dalle molestie fisiche e verbali alle umiliazioni, dai favoritismi agli apprezzamenti non richiesti. Da parte di professori, ricercatori e compagni di studi.
---------------------
Proprio durante il corteo le universitarie avevano puntato il dito contro il dipartimento di Filosofia. Tra le lettere appese alle colonne del cortile del Rettorato di via Po c’era quella di una ragazza che raccontava di presunti atteggiamenti impropri da parte del docente. «All’epoca ero dottoranda, era luglio, ero a una conferenza organizzata nel cortile del rettorato - si legge nella testimonianza anonima -. Un ricercatore che lavorava a Filosofia mi disse “come puoi pretendere che la gente ascolti la conferenza se sei così scosciata?”. La stessa persona anni dopo mi spiega che non sono adatta alla carriera accademica perché prima o poi sentirà il bisogno di avere figli».
--------------
La testimonianza continua raccontando di «un ordinario di Filosofia che abitualmente chiede ai suoi post doc se vanno a puttane» e di un «ex ordinario che mi ha fissato le gambe per tutta la durata dell’esame». Storie che dipingono «una violenza di genere strutturale – ripetono con forza le studentesse dell’Università – che coinvolge tutti i dipartimenti: il professore di Filosofia non è l’unico caso».