Persona, diritti personalità  -  Redazione P&D  -  13/03/2023

Milano, il Ministero obbliga il Comune a non registrare più i figli di coppie dello stesso sesso

SALA INCONTRA LE FAMIGLIE OMOGENITORIALI: “SARÀ LA MIA BATTAGLIA”

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La circolare non riguarda i bimbi nati all’estero. Zan: «Pressioni inqualificabili del Viminale, governo contro i diritti»

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Il Comune di Milano è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. Questo, a quanto si apprende, in funzione di una circolare del ministero dell'Interno e una precisazione della Procura di Milano che ha costretto l'amministrazione ad interrompere, salvo nel caso di bimbi nati all'estero da due madri, la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali.

Il sindaco Giuseppe Sala oggi ha anche incontrato le famiglie arcobaleno e i loro rappresentanti, e ha spiegato loro questa difficoltà. Sala ha però anche confermato che questa diventerà una sua battaglia politica con il governo.

Zan: pressioni inqualificabili del Viminale

«Nei giorni in cui in Commissione Politiche Europee del Senato si discute il Regolamento Ue che chiede che in tutti gli Stati membri siano riconosciuti i diritti delle famiglie omogenitoriali, il Ministero dell'Interno intima al Sindaco di Milano Beppe Sala di fermare le registrazioni all'anagrafe delle famiglie con due padri o due madri. Sono pressioni inqualificabili che confermano l'ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+» afferma Alessandro Zan.

«L'Unione Europea chiede anche all'Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell'Ungheria di Orban» conclude il deputato del Pd.

 

 




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