Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  16/12/2023

Milano, coppia di coniugi abusa dei figli e vende le dirette sul web: arrestata

LE VITTIME HANNO 5 E 11 ANNI

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«Follow the money» è stata una delle lezioni lasciate da Giovanni Falcone per combattere la criminalità organizzata. Un metodo investigativo, quello del «seguire il denaro», che poi è diventato la base per tutte le inchieste a sfondo economico-finanziario. E ora anche per scoprire la commissione di reati di tutt'altro genere come la pedopornografia.

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Partendo da uno studio dell’Anti money laundering centre olandese l’Unità di informazione Finanziaria della Banca d'Italia negli scorsi mesi ha segnalato alcune operazioni finanziarie sospette relative a casi di live distance child abuse, ovvero trasmissione in diretta sul web a pagamento di abusi sessuali commessi su minorenni. Una di queste per una serie di evidenti anomalie ha portato l’attenzione del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online della Polizia di Stato su un trentaseienne italiano della provincia di Varese. Un uomo già nel frattempo segnalato da un’inchiesta delle polizie norvegese e svedese in collaborazione con l'Homeland Security Investigation statunitense, sull’esistenza una rete in cui utenti europei acquistavano con PayPal sessioni live di sfruttamento sessuale di minori nelle Filippine.

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In particolare, gli investigatori, coordinati dal pm milanese Giovanni Tarzia del pool «Violenza di genere - Tutela della famiglia, dei minori e dei soggetti vulnerabili», hanno scoperto che tra il novembre 2019 e il settembre il trentaseienne aveva effettuato numerose chiamate ed aveva scambiato oltre 2.250 messaggi con una donna filippina, considerata una delle organizzatrici del network e arrestata l’anno scorso nel paese del sud-est asiatico. Con numerose richieste l’uomo chiedeva di poter assistere a «spettacoli» in cui bambini, anche molto piccoli, venissero coinvolti in atti sessuali.

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L’aspetto più agghiacciante della vicenda, però, è un altro se possibile. Alcuni dei video risalenti al 2019 trovati a casa dell’uomo, dopo una perquisizione dello scorso 9 novembre, riguardavano due bambini filippini di 5 e 11 anni che subivano abusi dalla loro madre e in cui era il trentaseienne a dare le istruzioni. I poliziotti della Postale di Milano, guidati dalla primo dirigente Tiziana Liguori, si sono subito resi conto che la donna dei filmati era l’attuale moglie del trentaseienne con cui si era sposata dopo l’arrivo in Italia dalle Filippine. La coppia aveva avuto un bimbo di un anno che è stato tolto con un provvedimento d'urgenza dal Tribunale per i minorenni e affidato ai servizi sociali.

Nei giorni scorsi il trentaseienne, operaio incensurato, è finito in carcere su ordine della gip milanese Angela Minerva con le accuse di violenza sessuale aggravata e pornografia minorile. Le stesse contestazioni della moglie che ha ricevuto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di espatrio. Una misura che le impedisce di tornare nelle Filippine dove ci sono i figli avuti da una precedente relazione e vittime degli abusi.

 




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