Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  17/01/2024

Marito ucciso a coltellate davanti al figlio 15enne, gli audio shock

 “AIUTO, MAMMA COS’HAI FATTO? PAPÀ SI SAREBBE CALMATO”

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Nuvolento (Brescia), RR a processo per l’omicidio di Romano Fagoni. In aula gli audio fra madre e figlio registrati col telefono: "Sono 30 anni che ci minaccia, ti ha puntato il coltello alla gola, ti rendi conto? Non potevo aspettare che ti ammazzasse”

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Brescia, 16 gennaio 2024 – Udienza shock ieri in Assise al processo a RR, la 57enne di Nuvolento che la sera del 28 gennaio 2023 ha ucciso a coltellate il marito, Romano Fagoni, 60 anni, sotto gli occhi del figlio 15enne. In aula gli audio delle registrazioni dell’imputata durante l’omicidio, i cui frangenti sono stati cristallizzati quasi integralmente dal suo cellulare. L’analisi dei dispositivi ha posto in evidenza che la donna, nelle settimane precedenti, più volte aveva registrato il consorte a sua insaputa e le conversazioni in famiglia, dove il clima era pesante per l’abitudine della vittima di esagerare con l’alcol. Stando al maresciallo dei carabinieri Mauro Piga, i telefoni e i pc della coppia non tradiscono un pregresso di violenze come sostenuto l’imputata. Gli audio però testimoniano un conflitto tra padre e figlio.

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La sera del 28 gennaio il cellulare registra. Alle 19.57 si sentono il marito e il figlio litigare, con Fagoni che punta un coltello alla gola al ragazzo e la madre che reagisce (“ecco, di nuovo stai impazzendo”, “ora mi minacci”, “fallo, dai, provaci” riferendosi alla lama rivolta contro di lei). La registrazione si interrompe per poco.

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Alle 20.02 il ragazzino chiama il 112: "I miei genitori stanno litigando. Noo basta, basta, smettetela - urla -. Papà è a terra", e la madre: "Ormai l’ho ucciso". Riparte la registrazione e il telefono resta acceso fino alle 2. "Mamma che hai fatto, ti scongiuro, che cosa hai fatto, papà si sarebbe calmato", grida il giovane, mentre l’imputata, riascoltando la voce del figlio, piange.

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E R: "Sono 30 anni che ci minaccia, ti ha puntato il coltello alla gola, ti rendi conto? Ho fatto di tutto per aiutarlo. Non potevo aspettare che ti ammazzasse. Non potevamo vivere così tutti i sabato, ti avrebbe ucciso prima o poi, mi dispiace ma basta, ti ho salvato. La mia non era più una vita. Non potevo nemmeno andare via, mi avrebbe trovata e uccisa".

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Alle 20,13 richiama il 112: "Mio padre mi ha minacciato di morte e mamma l’ha accoltellato". Sentito in indagine, il ragazzino - parte civile - negò di essersi sentito in pericolo. Il medico legale Andrea Verzeletti: "Fagoni presentava 24 lesioni da taglio e 9 da punta e taglio tra viso, collo e torace. Le coltellate letali sono state due, entrambe al collo. È morto da ubriaco, con in corpo 2,13 g/L di alcol. Un marcatore evidenzia che era un assuntore abituale di sostanze alcoliche". 

 




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