Cultura, società  -  Redazione P&D  -  02/09/2024

Lo psicopatico, il narcisismo patologico e gli impegni della comunità - Giovanni Di Salvo

Ciò che non piace alle generazioni nuove.

Questo brano molto breve fu concepito e pubblicato in un social network, assai noto, nell'anno 2023. A seguito di una serie di episodi gravi che videro coinvolti giovani e coppie in crisi, al rientro dalle vacanze estive.

L'estate, così come altri periodi dell'anno, riservano dei momenti assai critici, dinanzi ai quali la immaturità di un soggetto, o la esasperazione del comportamento patologico, possono degenerare (ahimè) facilmente in attività particolarmente lesive, se non omicidiarie.

Per cui ritengo opportuno chiederne, in questi giorni drammatici, la pubblicazione sulla Rivista, poiché, sebbene esso non sia il risultato di uno studio scientifico del fenomeno lesivo messo in atto dagli psicopatici, si ripropone di evidenziare come una guida l'identikit. Di rimarcare, certamente, la diffusività del già menzionato fenomeno. E di denunciare la carenza di attenzione e di prevenzione.

Un fenomeno che a mio avviso potrebbe essere opportunamente monitorato, diagnosticato e vigilato pur al fine di approdare ad un adeguato e tempestivo programma di "rifioritura" sanante. 

Ogni soggetto fragile in fondo è tale (come scrisse Paolo Cendon) nella misura nella quale le difficoltà di ordine gestionale superino una determinata soglia di intensità; ma è altrettanto certo che la psicopatia non debba essere intesa al pari della fragilità, nella diversa misura nella quale essa superi la soglia della pericolosità e della antisocialità. E se per entrambe (fragilità e psicopatia) il soggetto andrà preso in carico dalla Pubblica Amministrazione, tendenzialmente nel Comune di residenza, è altrettanto fuor di dubbio che la diagnosi per lo psicopatico debba essere indispensabilmente individualizzata. Così da ridurre al minimo, se non da eliminare, il rischio della pericolosità per i terzi indifesi.

Il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi già evidenziò nell'anno 2022 il crescente bisogno di supporto psicologico per le utenze pi+ diverse, che renderebbe necessaria la realizzazione di nuovi servizi di psicologia all’interno delle strutture sanitarie, come quelli attivati all'interno del San Camillo - Forlanini di Roma. Reclamò delle risposte dinanzi alle esigenze delle persone; delle azioni territoriali attive, che confermino la necessità di una legge nazionale che garantisca un coordinamento ed una programmazione per offrire risposte sempre più efficaci ai cittadini.

La psicopatia è un disturbo della personalità antisociale. Permanente, grave ed invalidante.

Spesso compare sotto forme uniche, diverse, impermeabili ed assolute. Ma talvolta è data anche dalla combinazione di tratti molteplici, come la disinibizione, l'egoismo, il sadismo. La meschinità d'animo. L'audacia. L'incapacità di benessere, la malvagità e la mancanza di rimorso.

Gli altri tratti possono essere il narcisismo (che talvolta attrae), la impulsività (che intenerisce), la megalomania (che soddisfa), la ipocrisia (che sfugge). Così come la crudeltà, la manipolazione psicologica, la affabulazione e la seduzione malevola; che può inizialmente, manifestarsi come semplice attrazione sessuale. Sino a divenire perversa e malevola.

Ritengo che chiunque tra noi possa conoscere od essere vittima di uno psicopatico. Ed i fatti di questi ultimi giorni di cui all'assassinio mediante l'accoltellamento compulsivo di Sharon Verzeni dimostrano che numerose persone si relazionano con gli psicopatici, senza soluzione di continuità. Ne divengono le vittime, gli schiavi, le amanti, o gli obiettivi. Talvolta inconsapevoli.

Gli psicopatici, inespressi, riversano sulle altre persone le sindromi e le violenze delle quali ne furono vittime. Tendono a manifestare i disagi attraverso delle condotte che sono prive di emotività, di rimorsi e di sensibilità. Come nella fattispecie del caso Verzeni, addirittura sarebbe assente la consapevolezza del gesto. Scompare il movente; che invece andrebbe ricercato in qualche remota dimensione psichiatrica del carnefice. Carnefici i quali, talvòlta, dichiarano di avere agito spinti da una forza trascendentale, da una entità apparentemente ultronea, esterna ed estranea rispetto alla immanenza della esistenza individuale.

È possibile, così, che gli psicopatici manifestino delle regressioni verso quelle dimensioni nelle quali furono vittime di privazioni emotive e di trattamenti crudeli.

Spesso tali dimensioni temporali coincidono con la infanzia e con la adolescenza.

Quindi, gli psicopatici sono, o divengono, immaturi. E si dimostrano spavaldi, istrionici, depressi e violenti.

Le violenze possono essere, così, il prodotto delle immaturità dei carnefici, delle quali ne furono vittime.

Taluni psicopatici manifestano, invece, le proprie vulnerabilità attraverso i tradimenti, gli inganni, le menzogne. E non distinguono i destinatari delle proprie condotte psico-patologiche.

Potrebbero mentire ad una persona a loro vicina, gli amici, i confidenti. Per periodi lunghi. Così come frodare la comunità, o gli enti pubblici. Per essi è quasi indifferente.

Ecco! Codesto è un altro tratto della psico-patologia: la indifferenza.

Gli psicopatici sono indifferenti, nel proprio raggio operativo. E non distinguono i destinatari delle proprie azioni.

Pertanto, gli psicopatici soffrono di eccessivi egoismi, sono antisociali ed odiano la stabilità, il lavoro. Il conformismo, le norme sociali, le convenzioni, la comunità medesima. La società e la giustizia.

Gli psicopatici non manifestano preoccupazioni per i sentimenti propri e degli altri. Non tollerano, né tutelano i diritti, ancorché degli altri. E non manifestano pentimenti, rimorsi ed empatia.

Gli psicopatici provano piacere, anche nel commettere reati gravi, efferati ed atrocità. Percuotono e feriscono. Stuprano, od aggrediscono, le persone. Derubano e si appropriano dei beni indebitamente. Si approfittano degli altri, mediante raggiri, menzogne e contraffazioni dei beni e dei servizi.

Poiché ciò consente loro di perfezionare i rispettivi disegni criminali, più ampi e complessi.

Frequentemente gli psicopatici sono attratti dal danaro, dal benessere (immediato, od altrui), dagli oggetti edonistici, che utilizzano per manipolare le persone. E per raggiungere i propri obiettivi.

Per essi la psicopatia si manifesta con evidenti comportamenti narcisistici. La centralità del narcisismo patologico annulla la centralità ed il divenire del tempo. I gesti divengono sempre più ossessivi, ossessionati ed immediati. Essa diviene la sede, la causa, l'azione della morbosa rivendicazione presso l'altro. Verso la comunità indifferente. Contro la assenza di una ri-valutazione adeguata del processo di emancipazione narcisistico.

Nelle fattispecie più gravi gli psicopatici ed i narcisisti patologici ossessivi manifestano inganni rituali, sadismi (senza riservatezza), ritualità insane e violenze. Essi, apparentemente, sono protettivi nei confronti delle persone con le quali condividano le proprie esistenze, ma spesso sono spietati ed indifferenti verso gli altri. E tendono a coinvolgere le persone più vicine. Altrimenti le puniscono, sino ad eliminarle.

Quindi, gli psicopatici sono instabili, pericolosi, violenti e capaci di ferire, di sopprimere, di annientare gli altri individui. Senza esitazioni e rimorsi. A causa delle proprie sofferenze, che li privano di empatia e di moderazioni.

Nelle società contemporanee il termine psicopatico è utilizzato dai professionisti responsabili della salute mentale per definire una configurazione psichica, che indichi una personalità manipolatrice, spietata, criminale ed emotivamente instabile.

I mezzi di comunicazione tendono, invece, ad ampliare a dismisura la platea dei soggetti psicopatici. Forse per motivi che sfuggono alle sensibilità degli utenti.

Ciò distorce la informazione indirizzata al pubblico. Al punto che molti tra essi ritengono che gli psicopatici debbano essere ostracizzati, allontanati e perseguiti. Poiché sono dovunque.

In realtà il numero dei soggetti malati è assai contenuto (almeno questo è quanto riferiscono le statistiche ufficiali). Sebbene le manifestazioni e gli episodi siano ricorrenti. Per cui dovrebbe essere facile individuare le sindromi degli psicopatici e dei narcisisti patologici. Se i comportamenti negativi, devianti, fossero monitorati precocemente. E vigilati adeguatamente.

In altre ipotesi la psicopatologia potrebbe essere manifesta poiché riconducibile ad altre cause, quali le assunzioni delle sostanze stupefacenti, l'alcolismo, le fragilità psichiche, o le devianze.

Infatti, in tali fattispecie le manifestazioni sono simili, equivalenti, od in molti casi allarmanti in pari misura.

Ad ogni modo sarebbe necessario imparare ad individuare un soggetto psicopatico, per valutarne le attitudini, le relazioni, i tratti caratteriali e le sintomatologie. Sarebbe indispensabile prestare attenzione alle sue condotte, alle manifestazioni psicopatiche, psicotiche, psicosociali ed affettive.

Una delle metodologie più opportune per difendere sé stessi dalla "patologia" dello psicopatico, dello psicopatico narcisista patologico, così come dai tossicodipendenti, dai molestatori seriali, dagli spacconi, dagli anaffettivi patologici, dai millantatori, dagli schizofrenici, dai borderline, dagli stalker e dai violenti, è l'osservarne i legami affettivi e le modalità attraverso le quali si relazionino con Voi. Così come con le persone più vicine.

Per difendersi dalle persone con un disturbo psichico non è indispensabile avvalersi dell'uso della forza fisica, ma è necessario essere attenti. Prudenti, osservatori. Riflessivi, resilienti e soprattutto reattivi.

Ovviamente, sarebbe necessario parlarne quanto prima con uno specialista, con un operatore della pubblica sicurezza, o con le persone più intime. Anche perché in tal modo si ampli la platea dei soggetti coinvolti e divengano più forti i legami e le relazioni difensive nel gestire il vissuto critico.

Parlarne e comunicare i primi disagi potrebbe prevenire le lesioni. O salvarvi la vita.

Illustri studiosi del fenomeno ricordano, a tal proposito, che la Costruzione di progetti sempre ‘’personalizzati’’, attenti alle peculiarità del caso concreto, la rinuncia ad "approcci dall’alto, omogeneizzanti (tipo interdizione), a combinazioni pietrificate, uniformi, aprioristiche" dovrebbe favorire il rilancio dei grandi principi ideali". Favorire la "contagiosità delle libertà, dei respiri, delle catene spezzate, della caduta dei pregiudizi, delle scommesse di rinascita".

Io ricordo, da pragmatico quale mi dicono che sia, che le uniche esimenti per i soggetti psicopatici, purché essi siano dichiarati infermi, sono disciplinate dagli articoli 88, comma 1°, (disturbi di mente) e comma 2°, (disturbi della personalità) del Codice penale.

Diversamente, le ipotesi dei reati perseguibili, a fronte delle condotte assunte dagli psicopatici, sono molteplici e sono disciplinate dagli artt. 421, 610, 612, 612 bis, 642 ed a seguire del Codice penale. Sempreché le condotte o gli eventi non configurino altre e diverse ipotesi di reati più efferati.




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