AVEVA UCCISO LA FIGLIA DI 22 ANNI SPARANDOLE IN TESTA
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Uscirà 119 giorni prima perché all’inizio della sua carcerazione, nella casa circondariale Due Palazzi di Padova, per circa un anno è stato detenuto in una cella inferiore ai 3 metri quadri
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A.C. aveva ucciso la figlia di 22 anni nel 2007 con sette colpi di pistola alla testa. Condannato a 33 anni di galera, uscirà 119 giorni prima perché all’inizio della sua carcerazione, nella casa circondariale Due Palazzi di Padova, per circa un anno è stato detenuto in una cella inferiore ai 3 metri quadri, riporta Il Gazzettino. Sommati ai 1.260 giorni di permessi premio, il suo diventa uno sconto di pena pari a 3 anni e 7 mesi in meno di reclusione.
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La sua pena finirà nel 2033, quando avrà compiuto 82 anni.
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Ha ucciso Camilla, sua figlia fresca di laurea, scaricandole l'intero caricatore della sua pistola in testa. Poi, convinto dalla moglie, si era costituito. L'uomo aveva accumulato un debito di 600mila euro. Probabilmente, aveva progettato di uccidere tutta la famiglia e poi farla finita.
Nel marzo del 2012 è stato rifatto il processo in Corte d’Appello a Venezia, perchè i giudici della Suprema corte hanno cassato la sentenza di secondo grado in merito alle attenuanti generiche. Ma la condanna è stata ribadita dai giudici lagunari, scrive ancora il Gazzettino. Trent’anni di reclusione. La stessa che il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Padova, Cristina Cavaggion, gli ha inflitto il 24 novembre 2008 senza le attenuante generiche e con il solo “sconto” del rito abbreviato.