Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  06/11/2023

Incidente stradale.
Insidia stradale, colpa del conducente, o violenza sulle donne? - Giovanni Di Salvo

Abstract.

L’articolo propone alla attenzione del lettore, come dello studioso, il tema dei pericoli della strada. È evidente che nelle società complesse, quali quelle contemporanee, siano richieste delle conoscenze, delle condotte e delle capacità che sarebbero state inimmaginabili appena un secolo addietro. Però, è altrettanto evidente che, sebbene il benessere economico ed il commercio libero abbiano consentito agli utenti della strada di impadronirsi dei mezzi e delle conoscenze idonee per la fruizione del bene pubblico stradale, esse, le strade, non siano sempre nelle condizioni ottimali. Ciò determina delle criticità specifiche a fronte delle quali non è possibile rimediare mediante lo stabile presidio del territorio con l’impiego della Polizia di Stato.
Diversamente, ciò che si evince sono le carenze delle dotazioni stradali, delle segnaletiche, dei semafori e della manutenzione ordinaria. Così come appare evidente che le condotte temerarie quanto spregiudicate dei conducenti disvelano un livello di sottocultura e di incomprensione del fenomeno. Gli utenti sovente, infatti, aggravano le problematicità, ben oltre il rischio imprevisto, od il pericolo imprevedibile. Ad avviso dell’autore sarebbero opportuni degli interventi di sensibilizzazione e degli adeguamenti formativi, che non potranno più essere rimessi alle iniziative volontaristiche delle autorità, degli enti e della Polizia Stradale. Ovvero, gli utenti dovrebbero essere formati e educati alla fruizione della strada. E le amministrazioni dovrebbero attendere ai propri compiti inerenti alla manutenzione e all’arredo stradale riconoscendo che tali interventi rientrano in un catalogo di emergenze prioritarie, a fronte delle quali i diritti alla vita, alla incolumità e alla integrità psicofisica degli utenti non possono essere derogati.
Il tempo e lo spazio dimensionali della sicurezza e del bene vita impongono alle amministrazioni pubbliche non solo di adeguarsi agli standards europei, od internazionali, sempre più prescrittivi, ma soprattutto di riconoscere in tutti gli ambiti giurisdizionali, o giurisprudenziali, che oltre le lesioni, oltre i danni, subentrano le violenze stradali. Ed in ragione delle recenti Convenzioni, (ad esempio, la Convenzione di Istanbul), le violenze contro le donne e le violenze di genere.

Abstract.

The article brings the topic of road dangers to the attention of the reader, as well as the scholar. In complex societies, such as contemporary ones, knowledge, conduct and abilities are required that would have been unimaginable just a century ago. However, it is equally evident that, although economic well-being and free trade have allowed road users to acquire the means and knowledge suitable for the use of public road goods, they, the roads, are not always in optimal conditions. This determines specific critical issues which cannot be remedied through stable control of the territory with the use of the State Police. Otherwise, what emerges are the deficiencies of road equipment, signs, traffic lights and ordinary maintenance. Just as it is evident that the reckless and unscrupulous conduct of drivers reveals a level of subculture and misunderstanding of the phenomenon. Users often, in fact, aggravate the problems, well beyond the unexpected risk or unforeseeable danger. In the author's opinion, awareness-raising interventions and training adjustments would be appropriate, which can no longer be left to the voluntary initiatives of the road authorities and the Traffic Police; that is, users should be trained and educated on how to use the road. And the administrations should attend to their tasks relating to maintenance and street furniture, recognizing that these interventions are part of a catalog of priority emergencies, in the face of which the rights to life, safety and psychophysical integrity of users cannot be derogated. The dimensional time and space of safety and good life require public administrations not only to adapt to increasingly prescriptive European or international standards, but above all to recognize in all jurisdictional or jurisprudential areas that beyond injuries, beyond damage, road violence takes over. And due to recent Conventions (for example, the Istanbul Convention), violence against women and gender violence.

In allegato l'articolo integrale 


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