NEGATI I DOMICILIARI, RESTA IN CELLA
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L’ingresso in aula con le manette ai polsi. Il processo a Budapest si apre tra le tensioni: minacce neonaziste all’interprete, all’avvocato e al gruppo di amici, fra cui Zerocalcare: “Vi spacchiamo la testa”. Tajani: “Spero sia assolta ma non politicizziamo il caso”
---------- Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.
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