Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  28/11/2023

Genova, un'altra denuncia per stupro: una venticinquenne accusa due coetanei

La presunta violenza dopo l’incontro al bar. Intanto è stata disposta una consulenza sull’altro caso della 17enne vittima di una aggressione a una festa

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È l’inizio di settembre, quartiere di Sampierdarena a Genova. Una donna di 25 anni litiga furiosamente con il proprio fidanzato, venuto a trovarla da fuori città. Lui se ne va via, lei resta da sola e decide di entrare in un bar. Incontra due ragazzi, più o meno coetanei. Prima due chiacchiere, poi bevono insieme. Da quel momento i ricordi si fanno più confusi. Fino al blackout totale.

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Il risveglio è traumatico, la donna ha subito la sensazione che sia successo qualcosa di gravissimo. Quattro giorni dopo si presenta all’ospedale Galliera, il centro di riferimento in città per le violenze sessuali. Riferisce di avere dolori. I medici riscontrano lesioni compatibili con un stupro. Allo stesso tempo, parte la segnalazione alle forze dell’ordine.

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Del caso si occupano i carabinieri, ma gli accertamenti sono tutt’altro che facili. La presunta vittima non aveva mai visto prima quelle due persone, e nemmeno dal bar riescono a fornire indicazioni utili per rintracciarli. In più, anche dal punto di vista degli accertamenti “scientifici”, sono passati troppi giorni e rintracciare sostanze stupefacenti come la famigerata “droga dello stupro” è impossibile.

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Alla fine decisive sono le immagini delle telecamere installate vicino al locale: si vede un uomo andare e venire, i carabinieri lo identificano, poi scattano interrogatorio e perquisizione. È lui a fornire il nome dell’amico con cui aveva passato la serata.

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Così, dopo settimane di accertamenti, la Procura iscrive sul registro degli indagati un cittadino nordafricano e uno sudamericano: l’accusa per loro è stupro di gruppo, che scatta quando i presunti violentatori sono più di uno. Come quasi sempre accade in indagini di questo tipo, i due uomini sostengono che la 25enne fosse consenziente e adesso tocca alla Procura il delicato e difficilissimo compito di stabilire come sono andate le cose.

 




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