Le discriminazioni nell’accesso agli ispettori di polizia penitenziaria non hanno giustificazione e violano la possibilità delle donne di svolgere attività conformi alle loro capacità, generando effetti negativi sull'efficienza del sistema amministrativo. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, confermando la violazione dei principi di eguaglianza e ragionevolezza, nonché del principio di parità di trattamento fra uomo e donna.
Notizia tratta da Diritto e Giustizia.it
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