Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  26/01/2024

Austria, il "mostro" Josef Fritzl che segregò la figlia per 24 anni e la stuprò 3mila volte potrebbe tornare libero

Condannato all’ergastolo nel 2009, una perizia psichiatrica potrebbe renderlo libero. Durante il sequestro concepì 9 bambini con la figlia Elisabeth

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Josef Fritzl, il “mostro” dell'incesto con la figlia Elisabeth, sua schiava per 24 anni nella cantina della sua casa ad Amstetten in Austria e condannato all'ergastolo (qui la storia completa), lascerà il reparto psichiatrico del carcere per recarsi nella sezione ordinaria del penitenziario di Stein. E' quanto deciso oggi da tre membri del Tribunale regionale di Krems a seguito di una perizia psichiatrica che ha riscontrato demenza e confermato che il soggetto «non è più pericoloso".

Secondo il suo difensore Astrid Wagner la decisione non è ancora definitiva perché all'udienza non era presente nessun rappresentante della Procura. Secondo il legale, il suo cliente «pensa giorno e notte a quello che ha fatto, è una persona assolutamente piena di rimorso». La sua liberazione dal carcere normale è subordinata a dieci anni quando ne avrà quasi 100. L'uomo, che nell'aprile prossimo compirà 89 anni, dovrà dimostrare di seguire regolarmente una psicoterapia.

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Secondo la Corte, l'accusa ora ha 14 giorni per presentare ricorso. L'uomo, 88 anni di professione ingegnere elettrotecnico che nel frattempo ha cambiato nome, aveva imprigionato la figlia nel bunker sotterraneo appositamente costruito dall'età di 18 a 42 (tra il 1984 e il 2008) e, a seguito di ripetuti abusi sessuali, erano nati sette figli. La prima figlia, Kerstin era nata nel 1989, seguirono le nascite di Stefan (1990), Lisa (1992), Monika (1994), Alexander (1996), Michael (nato e morto nel 1996) e Felix, l'ultimo nel 2002.

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Nel marzo del 2009 era stato condannato all’ergastolo. Il verdetto arrivava al termine di un processo durato quattro giorni nella città austriaca di St.Poelten, e che era stato seguito dai media di tutto il mondo.

All’unanimità la giuria aveva riconosciuto Fritzl colpevole di stupro, riduzione in schiavitù, incesto e dell’omicidio del piccolo Michael, uno dei sette figli frutto delle violenze inflitte ad Elisabeth. Tre dei ragazzi sopravvissuti hanno sempre dovuto vivere sotto terra con la madre e altri tre sono stati allevati in superficie dalla padre-nonno e sua moglie. Fritzl ha dichiarato di aver accettato il verdetto, il che significa che non vi potrà essere nessuna richiesta di appello.

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La terribile vicenda è cominciata il 29 agosto 1984 nella città austriaca di Amstetten. Quel giorno Fritzl aveva fatto scendere con l’inganno la figlia minore allora 18enne nel nascondiglio da lui costruito in cantina. Alla moglie Rosemarie, madre di Elisabeth e altri sei figli, che incredibilmente sembra sia sempre stata all’oscuro di tutto, Fritzl raccontò che Elisabeth era fuggita con una setta. Poi, quando le portò tre dei neonati frutto dei ripetuti incesti, ha affermato che Elisabeth li aveva abbandonati sulla soglia di casa. Una versione, ancora una volta incredibilmente, accettata dalle autorità.

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Per 24 anni Elisabeth è stata rinchiusa nel nascondiglio sotterraneo costruito dal padre ingegnere, senza mai vedere la luce del sole, spesso costretta al buio. Violentata almeno 3mila volte, secondo la ricostruzione processuale, ha messo al mondo sette figli. Due erano gemelli ed è uno di questi che è morto ed è stato poi bruciato dal padre nella stufa. Gli altri sei hanno oggi un’età compresa fra i cinque e i 19 anni. A far scoprire la terribile vicenda era stata la malattia della maggiore, Kertsin. Per evitarne la morte, il padre si trovò costretto a portarla, ormai incosciente, in ospedale. Ora Elisabeth e i figli vivono in un luogo protetto dove le autorità li aiutano a ricostruirsi una vita. L’esame del Dna ha confermato che tutti i figli di Elisabeth sono frutto d’incesto.

 

 




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