Una fra le caratteristiche più significative dell’AdS, rispetto agli istituti tradizionali, è la seguente:
(a) Nell’interdizione e nell’inabilitazione il legislatore, come logica ispiratrice, organizza delle vie d’uscita prefigurandole “dall’alto”: l’idea di base è che gli ‘’incapaci’’ sono tutti uguali fra di loro, come tendenza, perlomeno quelli affetti da malattie mentali, da disfunzioni gravi. Sul terreno dei diritti, e correlative minacce, i loro problemi appaiono fondamentalmente gli stessi; nessuna difficoltà quindi a ideare, dalla cuspide normativa, una disciplina uniforme, omogenea nella forma e nella sostanza, rivolta a ciascun fruitore nei medesimi termini.
(b) Nell’AdS il punto di partenza risulta esattamente opposto. I clienti i dell’istituto sono visti qui come portatori di diverse gamme di vulnerabilità, inconfondibili fra loro, tutte in concreto possibili. Si va dagli infermi di mente agli anziani, dai tossicodipendenti ai malati gravi, dagli alcolisti ai soggetti in coma, dalle persone con sindrome di Down ai ludo-dipendenti, dai carcerati ai disabili fisici, e così via.
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E’ acquisita, altresì, nella logica dell’AdS, l’idea che possano sussistere - all’interno di ciascuna categoria - differenze anche profonde, avvolgenti: due persone in carrozzina, al di là delle note comuni, potranno accusare problematiche assai diverse tra di loro; così come accade per due portatori di schizofrenia, per due anoressiche, per due centenari.
Data questa fenomenologia, è giocoforza per il legislatore rinunciare a un monolite statutario, a un pacchetto di disposizioni concepite tutto in alto. Occorre portare a livello raso-terra la “telecamera”, il monitoraggio istruttorio, con una risposta pensata e formulata dopo accurata ricognizione circa le peculiarità di quel soggetto.
“In alto” possono rimanere soltanto falsarighe di tipo curiale, procedimentale, relative ai compiti dei Servizi, dei GT, delle cancellerie, del PM, degli AdS. La sostanza del singolo reticolo precettivo, inerente al contenuto del vicariato in atto, è necessariamente materia di un decreto originale, emanato caso per caso dal GT.
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In breve, si può dire che gli interdetti sono tutti uguali, in Italia, i beneficiari di AdS tutti diversi tra loro. La circostanza che le ‘’scelte di governo quotidiano’’ siano destinate ad avvenire in basso, caso per caso, imporrà un’inchiesta ben più rigorosa in tribunale: diretta a far sì che il rispetto identitario, il dialogo con l’interessato, avvengano nelle migliori condizioni.
La risposta non è già scritta in un manuale, in un formulario, non si può sapere quale sarà prima dell’incontro e del colloquio
Lo stesso per quanto concerne i possibili conflitti, i dissidi, successivi all’inizio del procedimento: ciò non solo con riguardo al beneficiario, ma anche nei rapporti coi familiari. Saranno tutti momenti destinati a svolgersi “in basso”, fra domande e risposte dal vivo, evitando sordità e astrazioni.