Stranieri, immigrati  -  Redazione P&D  -  15/10/2024

Accoglienza, digitalizzazione ed innovazione tecnologica - Giovanni Di Salvo

Il sistema di prenotazione dell'appuntamento presso l'Ufficio Immigrazione consente di regolare il flusso degli utenti e di programmare un accesso ordinato presso gli uffici.

Ad oggi i migranti possono prenotare il giorno, ma non l'orario, per effettuare il deposito della domanda di concessione del permesso di soggiorno. Ed a breve sarà consentito anche ai rifugiati ed ai richiedenti asilo di poter programmare unicamente il giorno per l'accesso all'ufficio.

La digitalizzazione e l'innovazione dimostrano ancora una volta le proprie potenzialità, ma il percorso di innovazione e di modernizzazione del paese è ancora lungo. Basti considerare che la tecnologia che è stata introdotta presso i diversi enti pubblici o privati nazionali, quali gli istituti bancari o postali, non è stata condivisa dalle amministrazioni del Ministero dell'Interno. Per cui, se fosse certo che sia consentito ad un migrante di prenotare il giorno per il deposito è altrettanto certo che non sia consentito né prenotare il giorno per il ritiro del medesimo documento, né avvalersi di un orario indicato nella prenotazione. Per cui i disservizi, le interminabili file e gli inevitabili disagi compromettono ulteriormente il livello di efficienza dell'amministrazione pubblica.

A tal riguardo ritengo sia indispensabile che le Procure delle Corti dei Conti intervengano per indagare i fatti denunciati ed i disagi arrecati alle utenze dalle amministrazioni pubbliche inadempienti, od inerti.

L’inerzia della pubblica amministrazione rappresenta, infatti, un fenomeno piuttosto frequente dell’attività amministrativa.

Dunque, senza ancora scendere alla disamina delle ragioni specifiche per cui ciò arrechi danni significativi ai privati, è chiaro che il concetto stesso di inerzia porta con sé un’accezione negativa.

La mera inattività assume naturalmente un significato pregiudizievole per colui che, per motivi diversi, sia nella posizione di attendere il compimento di una determinata attività da parte della pubblica amministrazione. E per evitare che la verifica si arresti su un piano generale sarebbe indispensabile esaminare il problema che si manifesti in quei molteplici ambiti, con diverse “intensità” ed altrettanto differenti conseguenze.

Ciò che rileva in tale sede è il mancato svolgimento di un’attività dovuta, che debba assumere un peso qualitativo (giuridico) nelle misure nelle quali siano acclarate la sua doverosità ed il fondamento giuridico.

Solamente in tal caso l’inerzia acquisterebbe la adeguata rilevanza giuridica. Essendo idonea a ledere le situazioni soggettive di quanti migranti, rifugiati, esiliati ed utenti siano interessati dal suo esercizio.

Al fine, se finora si fosse parlato in modo generico ed improprio di svolgimento dell’attività, ivi comprendendo tanto i casi di esercizio del potere quanto i meri comportamenti che l’amministrazione sia tenuta a porre in essere, sarebbe necessario da subito delimitarne l’ambito di accertamento che interessi valutare affinché si abbia una conoscenza matura e consapevole del disservizio contestato.  




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