Vittima una donna ospite di una struttura in cui convivono persone con disabilità intellettiva
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Abusi sessuali su una paziente durante il ricovero, operatore sanitario condannato a 7 anni
Ha approfittato della fragilità di una signora sulla quarantina, con problemi fisici e mentali. L’ha circuita, convinta ad aver incontri sessuali con lui e con altre persone. L’uomo, sessantaquattro anni - che è stato giudicato con rito abbreviato - l’altro giorno è stato condannato dal Tribunale a sette anni e due mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
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Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero Giulia Rizzo, nel 2021, quando lavorava come operatore socio-sanitario in una struttura della città in cui vivono persone con disabilità e fragilità intellettive, ha adescato un’ospite. Una donna di cui avrebbe dovuto prendersi cura.
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Prima, con attenzioni e gentilezze, ha ottenuto la sua fiducia. Poi gli abusi. Non solo. L’ha anche convinta a partecipare ad alcuni incontri con altri uomini conosciuti online. Su social e chat d’incontri.
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Il pubblico ministero, in aula, ha parlato di casi di vera e propria «sopraffazione psicologica». Gli abusi, così è stato documentato dagli investigatori, così la vittima ha raccontato ai giudici, sono stati ripresi con foto e video. E gli scatti e i filmati caricati su siti web così da condividerle con altre persone.
Secondo l’accusa, il sessantaquattrenne avrebbe cercato di abusare anche di un’altra ospite della struttura. Ma la donna, spaventata, aveva denunciato tutto ai responsabili e la vicenda era finita al sesto piano di Palazzo di Giustizia.
«Leggeremo le motivazioni della sentenza e faremo appello», dichiara l’avvocato difensore Valentina Dicorato. L’uomo, che ha respinto ogni accusa sia durante l’interrogatorio sia in aula, ha sempre sostenuto che i rapporti fosse consenzienti. —