«CHIEDERÒ A MELONI NUOVI TRASFERIMENTI»
Il primo cittadino replica all’opposizione: «Il Comune qui fa già molto, usino le caserme del Friuli per l’hotspot»
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«Venerdì 8 marzo vedrò Giorgia Meloni a Pordenone e le parlerò dei trasferimenti». Il sindaco Roberto Dipiazza interviene sul tema del Silos replicando all’opposizione, che l’accusa di essere «ostaggio» di Fratelli d’Italia in materia di immigrazione. Il sindaco non ripete il mantra «non farò nulla» degli ultimi mesi, ma conferma di non volere nuove strutture in città: «Non voglio un hotspot a Trieste, lo spazio sul territorio non c’è, mentre ci sono 160 caserme inutilizzate in Friuli». Il lavoro delle associazioni che aiutano i migranti? «Finiscono paradossalmente per farli stare bene anche lì».
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Nel respingere le critiche, il sindaco parte da quanto il Comune sta già facendo: «È facile parlare – dice – dimenticando che in questo momento il Comune si occupa di 300 minori stranieri e di 200 persone senza fissa dimora». La questione, prosegue, non sarebbe imputabile ai desiderata di questa o quella forza politica: «Certo che il Silos è un problema – afferma – ma se ora faccio un hotspot da 400 posti, fra due mesi arriveranno qui 800 migranti. Se faccio un hotspot da mille posti, domani ne arrivano duemila. Sappiamo come funziona questa rotta balcanica, c’è un telefono senza fili che indica dove è più conveniente andare».
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Quando gli si fa notare che i numeri degli arrivi a Trieste non sono paragonabili a quelli di Lampedusa, la cui emergenza viene spesso evocata dalla maggioranza come parallelo di quel che succede in città, Dipiazza ribatte: «No, i numeri non sono gli stessi di Lampedusa, ma cosa succederà in primavera quando finisce il brutto tempo?». Indica quindi nel vicino Friuli il luogo migliore in cui collocare una struttura di questo genere: «Le caserme inutilizzate in Friuli sono 160, mentre il territorio di Trieste e della sua provincia sono molto piccoli, non c’è spazio per una struttura del genere qui».
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Quanto alla petizione al Presidente della Repubblica Dipiazza punta il dito sulle altre città italiane: «Minacciano di far intervenire Mattarella. A questo punto però gli scrivano lettere anche su Bologna, Roma o Torino, dove ho visto cose folli, persone che vivono a centinaia sotto i portici. Il problema non esiste mica soltanto a Trieste». Il sindaco riconosce che il sistema dei trasferimenti verso le altre città italiane non sta funzionando, e assicura che porterà la questione all’attenzione della presidente del Consiglio, in arrivo nella nostra regione nella giornata di oggi: «Andrò a Pordenone e le dirò che faccia spostare tutte queste persone, come peraltro è già stato fatto anche poco tempo fa. Il problema è che continuano ad arrivare, e con queste associazioni che danno loro supporto, anche se stanno in mezzo ai topi, paradossalmente stanno anche bene».