Medico legale
L’inabilità temporanea si rapporta al periodo di evoluzione clinica di una lesione che prevede un inizio ( evento traumatico e relativa manifestazione clinica della lesione ) una fase di progressione clinica ( migliorativa o peggiorativa della funzione lesa) e una fase di stabilizzazione che sfocia , ove non si realizzi la cessazione delle funzioni vitali del danneggiato, in una condizione di “menomazione “ , cioè di “modificazione peggiorativa “ stabilizzata” della preesistente qualita’ dei vita , inquadrabile nei presupposti tecnici di Invalidita’ permanente e di “ sofferenza menomazione correlata”
La logica liquidativa prevede necessariamente due distinte modalita’ risarcitorie :
Le Tabelle di liquidazione di, attuale e prevalente utilizzo ( quelle del Tribunale di Milano ) consentono altresi’ di rapportare il danno anche alla componente “ sofferenza lesione correlata “ , che favorisce la scelta , più adeguata, del parametro monetario di riferimento cui ancorare i successivi periodi di “recupero funzionale” , cioè quello relativo alla inabilità temporanea assoluta
Un Parametro che – inquadrato in un sistema Tabellare - deve necessariamente tener delle variabili “ qualitative “ della menomazione accertata, delle variabili “ personali “ del danneggiato in rapporto al suo “stato anteriore “ e dell’ età dello stesso
Esistono ,tuttavia alcuni casi in cui il concetto di “ evoluzione clinica “ ( necessario a inquadrare , ai fini risarcitori, il periodo di Inabilita’ temporanea) risulta difficilmente definibile
Sono situazioni in cui la “ causa” biologica della lesione non consente di evidenziare oggettive fasi di “evoluzione clinica “ , che si mantiene invariata anche per periodi molto prolungati( anni )
Ciò che appare dunque , dopo una prima fase di stabilizzazione , porterebbe a definire il quadro clinico obiettivato come “ menomazione “ mancando una oggettiva “ fase evolutiva clinica di malattia : Parametro suscettibile ,quindi, di autonoma quantificazione , qualificazione e parametrazione risarcitoria di “danno non patrimoniale “ in un contesto “Tabellare “ che prevede tutte le variabili del caso ( eta’, stato anteriore, personalizzazione ecc..) , nonchè le eventuali correlate poste di interesse “patrimoniale “
Se in epoca successiva all’iniziale stabilizzazione clinica della malattia subentrassero modificazioni ( peggiorative o migliorative ) del quadro clinico , la valutazione dei “ postumi “ ( ed il relativo risarcimento ) potrebbero essere comunque modificati
Esempi possono essere certe patologie neoplastiche , certe forme infettive cronicizzate , dove l’evoluzione può procedere a “ step” con lunghe fasi di stabilizzazione clinica e relativa ricaduta “stabilizzata” sulla qualita’ di vita del danneggiato, che necessariamente dovrebbero prevedere differente logica liquidativa rispetto ai parametri previsti per la liquidazione della Inabilita’ temporanea
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