Il caso in esame è significativo perché concerne un soggetto che è stato nominato custode degli immobili sui quali, però, viveva un piccolo gregge di capre.
Animali che sono stati detenuti in condizioni precarie tanto da originare un procedimento penale per maltrattamento, all’interno del quale, peraltro, si era costituito come parte civile il proprietario.
Gli animali erano stati detenuti in locali non idonei, in cattive condizioni di salute e in scadente stato di nutrizione, nonché private delle cure farmacologiche necessarie.
Tutti gli argomenti difensivi utilizzati vengono interpretati dai giudici nel senso di confermare la responsabilità dell’imputato.
L’uomo deteneva infatti gli animali nel periodo contestato assumendosi ogni obbligo in tema di adeguata nutrizione e corrette condizioni di vita. Aveva, infatti, la responsabilità degli immobili sui quali insistevano le strutture di ricovero degli animali, supplendo, in via di fato, alla trascuratezza del proprietario e aveva incaricato un’azienda agricola di provvedere agli incombenti relativi alla nutrizione degli animali e alla pulizia dei locali di ricovero. Argomenti questi che, secondo la Corte di cassazione, confermano che la detenzione degli animali maltrattati era in capo all’imputato e, pertanto, in virtù di tale relazione di fatto, era chiamato ad assolvere a tutti quegli obblighi la cui violazione integra la fattispecie di cui all’art. 727 c.p.
Avv. Annalisa Gasparre – www.avvocatoannalisagasparre.it
Allegati