“LA RAGAZZA NON HA POTUTO DIFENDERSI”
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Due i fendenti letali. La presenza di ustioni non ha ha reso possibile stabilire l’ora della morte
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Sono stati resi noti i primi risultati dell'autopsia su Giulia Tramontano. La ragazza è stata colpita da un numero di coltellate compreso tra 37 e 40. Si ritiene che almeno due di esse siano state letali: Impagnatiello avrebbe inflitto fendenti all'altezza del collo, colpendo la carotide e la succlavia (un'arteria sotto la clavicola). La maggior parte dei colpi si è concentrata nella parte superiore del corpo. Sono presenti anche ferite al viso (non gravi), a un sopracciglio e altre che hanno perforato i polmoni della vittima. Dalle evidenze non emergono segni di lesioni difensive: sembra che Giulia non abbia cercato di difendersi.
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La presenza di estese ustioni sul corpo, che hanno alterato i tessuti, rende difficile stabilire l'ora del decesso. Inoltre, non è ancora possibile determinare se Giulia sia stata attaccata da dietro. Un altro dato importante emerso dall'autopsia è che il feto non è stato colpito dalle coltellate: tutte le lesioni si sono concentrate nella parte superiore del corpo. Sarà necessario del tempo per ulteriori valutazioni e accertamenti, compresi i risultati tossicologici.
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Difficile stabilire giorno e ora della morte
E poi c’è un altro dettaglio importante: l'utilizzo del materiale infiammabile per tentare di bruciare il corpo rende estremamente difficile stabilire la data esatta della morte. Per l'esame tossicologico ci vorrà tempo. E' questo che si apprende al termine dell'autopsia sul cadavere della donna. Ora si attende che la Procura riceva una o più relazioni sull'esame autoptico, questione di giorni.