Il piccolo doveva essere operato per una malformazione polmonare ma durante l’intervento gli fu recisa l’aorta
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Comincerà il 19 settembre davanti al gup l’udienza preliminare per la morte del bimbo di nove mesi a cui per errore fu recisa l’aorta durante un intervento chirurgico in cui doveva essere corretta una malformazione polmonare. Da otto iniziali indagati sono scesi a tre i professionisti che
secondo il pm devono rispondere dell’accusa di omicidio colposo.
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La richiesta di rinvio a giudizio riepiloga cosa successe il 15 e il 16 aprile 2021, quando il piccolo venne operato “non da un chirurgo pediatrico esperto in chirurgia toracica infantile bensì da P. L., medico per adulti (in servizio alle Molinette, ndr)” che gli sezionò l’aorta toracica “invece di occludere il vaso sanguigno anomalo” che doveva essere sezionato.
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Fu una catena incredibile di errori quella commessa in sala operatoria: secondo il pm, l’anestesista non avrebbe “attuato un’idonea ininterrotta osservazione clinica e predisposto adeguati strumenti di monitorizzazione continuativa con accertamento dei parametri dell’ossigenazione, della perfusione dei tessuti corporei e della pressione sanguigna del bimbo (con strumenti quali il pulsossimetro e il posizionamento di cateteri) così da non accorgersi in tempo dell’errore commesso dal chirurgo”.