-  Ricciuti Daniela  -  21/09/2016

La posizione dell'Italia rispetto alla Raccomandazione ONU in tema di Amministrazione di Sostegno - Daniela Ricciuti

Il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità ha raccomandato all'Italia di abrogare tutte le leggi che permettono la sostituzione nella presa di decisioni da parte dei tutori legali.

Vi ha incluso l'AdS, non cogliendone la ratio e la portata applicativa della disciplina.

L'Osservatorio Nazionale sulla Disabilità intende rimediare all'equivoco.

 

Durante la Conferenza Nazionale sulla Disabilità, che si è svolta a Firenze nei giorni 16 e 17 settembre scorsi, è stata rappresentata, tra le altre, la questione della Raccomandazione all'Italia resa dal Comitato per l'attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità

Difatti precedentemente (gli scorsi 24 e 25 agosto) a Ginevra il Comitato aveva reso le proprie Osservazioni Conclusive sul Primo Rapporto italiano sullo stato di attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (Convenzione di New York del 2006, ratificata con la legge n. 18 del 2009).

Con riferimento all'art. 12 della Convenzione, che sancisce il principio dell'uguale riconoscimento davanti alla legge, il Comitato si è detto "preoccupato che continui ad essere attuata la pratica della sostituzione nella presa di decisioni attraverso il meccanismo di sostegno amministrativo 'Amministrazione di Sostegno' " e "raccomanda di abrogare tutte le leggi che permettono la sostituzione nella presa di decisioni da parte dei tutori legali, compreso il meccanismo dell'amministratore di sostegno, e di emanare e attuare provvedimenti per il sostegno alla presa di decisioni, compresa la formazione dei professionisti che operano nei sistemi giudiziario, sanitario e sociale".

- Per approfondimenti: "Incompreso (l'istituto dell'Amministrazione di Sostegno)": https://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=50095&catid=235&Itemid=487&contentid=0&mese=09&anno=2016.

L'affermazione ha destato un certo imbarazzo, dato che non può certo riguardare l'Amministrazione di Sostegno, il giustissimo incitamento all'eliminazione di strumenti repressivi che azzerano la capacità d'agire della persona con disabilità, mortificandone la dignità come essere umano.

Difatti l'ambito oggettivo di applicazione della raccomandazione de qua dovrebbe più propriamente essere limitato all'interdizione, posto che l'AdS rientra invece nel concetto di "provvedimenti per il sostegno alla presa di decisioni", provvedimenti di cui il Comitato auspica l'emanazione e l'attuazione.

Sfugge all'ONU evidentemente che l'AdS non comporta la sostituzione al beneficiario dell'amministratore di sostegno, che viceversa è deputato ad affiancarlo nell'adempimento della attività quotidiane che non è in grado di svolgere autonomamente. Sfugge che l'amministratore di sostegno non si sostituisce all'amministrato nell'assunzione delle proprie decisioni di vita; che il suo compito è di aiutarlo, supportarlo, sostenerlo appunto, e sempre tenendo in debito conto la volontà, i bisogni, le aspirazioni dell'interessato.

L'istituto, dunque, a Ginevra, è stato mal interpretato.

Ed ingiustamente l'ONU ha bacchettato l'Italia, alla quale avrebbe dovuto piuttosto riconoscere il merito di aver garantito uno strumento di tutela rispettoso delle prerogative della persona a tutte le persone (non solo con disabilità, ma più ampiamente) con una qualche ragione di fragilità.

E tale obiettivo di civiltà è stato raggiunto dal nostro Paese prima degli altri Stati membri e prima ancora della stessa Convenzione ONU, che è stata siglata il 13 dicembre 2006, dato che l'AdS rinviene il suo atto di nascita nella legge istitutiva n. 6 del 19 gennaio 2004 (mentre è stata concepita molto tempo addietro: la bozza risale addirittura al 1986).

Dunque il nostro Paese (una volta tanto) si distingue in positivo.

Ma ciò non è stato compreso.

In conseguenza dell'ingiusto ed infondato rimprovero e soprattuto per la preoccupazione degli effetti che la raccomandazione potrebbe avere, l'Osservatorio Nazionale sulla Disabilità ha deliberato di redigere una Relazione da inviare al Parlamento italiano nonchè al Comitato ONU, al fine di illustrare la vera natura dello strumento di protezione e di porre così rimedio all'equivoco.




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film