così si sono «giustificati» un ragazzo e una ragazza di 20 anni, arrestati dai carabinieri ad Agrate Brianza con l’accusa di aver rapinato e minacciato con una pistola alcuni passanti e automobilisti

Due incappucciati vestiti di scuro, che si aggiravano per le vie del centro. Passamontagna neri, e una pistola nelle mani di uno di loro. L’arma si sarebbe rivelata finta, in seguito, ma il panico lo hanno creato lo stesso, i due ventenni arrestati dai carabinieri dopo tre episodi di rapine, tentate e consumate ad Agrate Brianza, centro della parte orientale della provincia di Monza. «Volevamo i soldi per mangiare qualcosa», si sono giustificati A. T., agratese con una lunga lista di precedenti alle spalle, e la sua fidanzata, una giovane milanese della zona di Crescenzago. Il primo è finito in carcere, la seconda all’obbligo di firma, dopo l’arresto avvenuto nei giorni scorsi.

La prima vittima è una donna che, verso le 20.30, era scesa dall’auto guidata dal fidanzato per acquistare qualcosa da bere in un negozio. «Dammi tutti i soldi», si è sentita gridare la donna dal ragazzo, mentre risaliva in macchina. La coppia è riuscita a ingranare la marcia e a fuggire, mentre il ventenne picchiava forte col calcio della pistola sul parabrezza. Nel frattempo, alla centrale operativa delle forze dell’ordine arrivavano numerose segnalazioni relative ai due, visti aggirarsi in strada camuffati e armati. Il secondo colpo avviene davanti a un oratorio, ai danni di due uomini che cantano nel coro della chiesa. Uno dei due, terrorizzato, consegna al ragazzo il suo borsello con il cellulare all’interno. Successivamente provano ad assaltare un gruppo di tre amici che stavano parlando tra loro in un parcheggio, e che fuggono in automobile. Ad Agrate convergono sei pattuglie dei carabinieri. I militari, alla fine, li scovano nascosti all’interno di un edificio scolastico e li portano in caserma.