Cultura, società  -  Redazione P&D  -  29/11/2021

Variante Omicron, Burioni: "Preoccupa per due motivi"

Burioni ha ricordato che la variante è stata identificata l’11 novembre scorso e desta preoccupazione per due motivi:si teme che sia maggiormente trasmissibile; si teme che possa sfuggire ai vaccini.

Per quel che riguarda la trasmissibilità, il virologo ha detto che questa paura “è data dal fatto che in una provincia del Sudafrica una variante ha soppiantato velocemente le altre. Questo è già successo con la variante Alfa che ha soppiantato il ceppo originario, e con la Delta che ha soppiantato a sua volta l’Alfa. Adesso la stessa cosa potrebbe essere successa con la variante Omicron nei confronti della Delta“.

 

Subito dopo, però, Burioni ha spento l’allarmismo. “Questa variante – ha detto – non è apparsa 15 giorni fa: se si analizzano le mutazioni presenti sul genoma della variante, è improbabile che sia apparsa da meno di 3 mesi. Probabilmente c’era già, anche se non ce ne siamo accorti”.

 

E ancora: “Le rilevazioni si basano, ad oggi, solo su 99 casi. Questa presa di spazio della variante Omicron è avvenuta soltanto in una regione del Nord del Sudafrica, ma quando i numeri sono così piccoli e la zona è limitata si deve stare attenti a trarre conclusioni”.

 

Burioni ha infatti ricordato che “una cosa simile è successa all’inizio dell’anno a San Diego, dove era stato isolato un virus in gran numero non perché era più trasmissibile, ma perché si era trovato al posto giusto al momento giusto, al centro di episodi di superdiffusione“. In sostanza, ha chiosato, “la variante Omicron può essere più contagiosa della Delta, ma non possiamo dirlo con certezza“.

 

Variante Omicron: buca i vaccini? La risposta di Burioni

In merito alla possibilità che la variante Omicron possa bucare i vaccini, Burioni ha detto che “la preoccupazione è dovuta al fatto che nel genoma della variante ci sono numerose mutazioni. Alcune associate, in altre varianti, alla possibilità di eludere la risposta immunitaria della persona vaccinata”.

 

“Sono ragionamenti fatti sulla carta – ha sottolineato -, non ci sono dati: quello che possiamo dire adesso è che se questa variante prendesse piede ci sarebbe una minor efficacia degli anticorpi monoclonali, ma molti resterebbero efficaci. Oppure ci potrebbe essere una minore efficacia del vaccino, ma sappiamo che questo vaccino induce un’immunità estremamente efficaci nei confronti della gravità della malattia”.

 

Quindi, la chiosa: “Ci vogliono esperimenti. Vi invito alla pazienza, non abbiamo ancora dati certi sulla variante. Dobbiamo tenere duro in questa guerra e usare un’arma, che è il vaccino. Fate la prima dose se non l’avete fatta e se è ora di fare la terza fatela tempestivamente”.

 




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