-  Feresin Elena  -  02/03/2015

UN INVERNO MOLTO FREDDO – Elena FERESIN

Quello era un inverno molto freddo.

Mi vestivo a strati (anche se serviva ben poco).

Infilavo il cappotto, sopra un piumone (piume finte), sopra ancora una pelliccia (ecologica).

Tutto inutile.

Il freddo persisteva.

Forse avrei fatto prima a infilarmi uno scafandro (riscaldato dall"intero ovviamente).

La mia speranza era di scaldare il mio corpo con lo sforzo dell"infilare il cappotto, e poi il piumone e la pelliccia.

In ogni caso la vestizione stratificata era un vero e proprio parto all"incontrario.

Sul capo vari cappelli di lana, paraorecchie, sciarpe intorno al collo, e…tutto il calore del mondo.

Da dentro questo sarcofago di lane, pelli, pellicce ecc. sentii mia madre che mi diceva: "ognuno di noi ha un angelo….….l"universo è grande…. chiedi e ti sarà dato".

Non le sfuggiva niente.

Aveva percepito il mio dolore, non potendo vederlo attraverso gli strati di copertura simil calda che mi avvolgeva.

Mi ritirai in silenzio ringraziandola con un lento cenno della mano guantata (una fatica sollevarla).

La strada per casa era un dribbling tra i cumuli di immondizie (con il freddo il servizio era stato sospeso).

Scansai di tutto e di più, ogni genere di rifiuto, anche pensieri cattivi, inganni, avidità, tradimenti, sensi di colpa, e tra questi riconobbi anche le mie miserie.

Erano in buona compagnia.

Allora ricordai il suggerimento di mia madre.

Forse, invecchiare l"aveva resa più religiosa?

Mah!

Certo che dar corso al suo suggerimento mi faceva sentir ridicola.

Non mi vedevo proprio nella parte della querelante….lo sguardo contrito, le mani giunte….e le mie richieste rivolte a un angelo.

Ma per favore, non sbarelliamo! (dicevo a me stessa).

(silenzio di riflessione).

Però pensai che …. se rivolgevo delle preghiere o una richiesta di aiuto all"Alto nessuno lo avrebbe saputo…..e poi non c"erano controindicazioni: la pressione non aumentava e non mi veniva il vomito.

Quindi, parola d"ordine: "Provare per credere".

Iniziai ….guardandomi in giro …..nessuno mi stava guardando (e se lo faceva non mi avrebbe riconosciuto conciata com"ero) e tanto meno mi sentiva….ero sola ….l"unico rumore i calci alle immondizie, il mio respiro e le mie parole sussurrate.

Sarà stato il freddo ma la preghiera mi prese la mano tanto che dalla bocca, passò al cuore….

Quel momento di religiosità laica venne interrotto da un rumore ….si ….tra i rifiuti accatastati, c"era qualcosa che si muoveva.

Un gatto?

Un malvivente?

Il vento che aveva mosso i cartoni della spazzatura?

Pareva un debole battito d"ali.

Poi più niente.

Ferma immobile…. guardai in quella direzione…. e vidi una luce, un punto luminoso, intensissimo.

Un istante.

Poi il buio.

Mi avvicinai al punto della fonte luminosa intanto scomparsa.

Con un calcio robusto spianai quella montagna di cartoni, borse di nylon, pneumatici, ecc.

Disteso sotto quel marciume un uomo, si un uomo, veramente mal ridotto, con ferite su tutto il corpo e per di più svenuto.

Che fare? Chiamare i soccorsi? E se intanto moriva?

Oddio! Ecco l"effetto della preghiera …..un vero disastro.

E poi con il freddo anche il pronto soccorso sarà sicuramente chiuso.

Era meglio non farlo più (religiosità in scatola…la mia).

Unica soluzione trascinarlo fino a casa.

Lo sistemai lungo disteso sul pavimento dell"ingresso (non ero riuscita a sollevarlo fino al letto).

Lì lo lasciai dormire per giorni e giorni.

Ogni tanto apriva gli occhi e inveiva contro di me (era chiaro che mi confondeva con un'altra persona) tentò addirittura di mordermi, ma non ci riuscì, per fortuna, era debole come un bambino.

Bell"affare!

Mi ritrovai con un ospite in fin di vita e forse un po" pazzo.

La sera dopo il tentativo di aggressione rientrando dal lavoro vidi la casa illuminata a giorno.

I ladri!

Corsi dentro con il cuore in gola! La luce era violentissima, accecante! Chiusi gli occhi per non rischiare la vista! Ecco cosa succede a ospitare degli sconosciuti!

Mi bloccai!

Ed ecco che immersa in quel mare di luce mi sentii avvolgere da un abbraccio delicato, protettivo, morbido, amorevole, unico e irripetibile.

Compresi che era stato Lui…il mio ospite.

Non voleva solo ringraziarmi per l"ausilio datogli, ma comunicarmi (a me miscredente) che era il mio Angelo e che mi aveva trovata (mettendo prima alla prova il mio cuore…verificando se conosceva la compassione).

Finalmente sentiì il mio corpo vincere il freddo di quei giorni.

L"oro uscì dal mio cuore.

Non potevo perderlo….gli angeli non restano sulla terra….dovevo agire ….in fretta….non potevo permettermi un altro inverno così freddo.

Gli proposi un accordo: se restava sulla terra io mi sarei presa cura di lui …l"avrei protetto dalla perfidia umana (bell"impegno), a condizione che riducesse l"intensità della luce…..troppa intensa.

Così fu.

Da allora è passato del tempo.

Il nostro patto è sempre più saldo.

Ora la sua luce è dentro di noi.

Questo è il nostro segreto e insieme la nostra forza.

Non si spegnerà neppure quando diventeremo cielo, terra, mare e aria.

Perché tra tutti questi elementi c"è un punto di congiunzione unico e indissolubile: Dio.




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