-  Span√≤ Giuseppe  -  02/09/2015

SUI DIRITTI DEI VEGANI NELLE MENSE SCOLASTICHE - T.A.R. n. 245/2015 – Giuseppe SPANÒ

Legittimità della scelta della dieta di tipo vegano negli asili

Non necessità del certificato medico

No a discriminazione nelle mense


Il 24 luglio scorso il TAR di Bolzano ha accolto il ricorso di una madre che, nell"atto di richiesta di pasti vegani per il proprio figlio, si era vista imporre la produzione di un certificato di buona salute del bimbo, unito ad esami clinici periodici. Al suo rifiuto, il piccolo era stato espulso dalla dirigenza scolastica del Comune.
Con ricorso al TAR, nel mese di febbraio la madre ha impugnato la determinazione dirigenziale, chiedendone l"annullamento e, in via urgente, la riammissione del figlio al nido.
Il TAR, accoglieva la richiesta di sospensiva del provvedimento, obbligando la P.A. a riammettere il bimbo fino a definizione della vertenza nella successiva udienza di discussione che si è svolta il 20 maggio.
La difesa del Comune ha sostenuto tra le altre cose che la dieta vegana sarebbe pericolosa per un minore, specie in età prescolare, e che le direttive ministeriali (Linee guida della ristorazione scolastica) non troverebbero applicazione, in quanto rivolte alla "scuola" e non al "nido.
La difesa del ricorrente ha dedotto i seguenti motivi: 1) "Violazione artt. 2, 3, 21, 30 e 32 della Costituzione"; 2)"Violazione delle Linee di Indirizzo per la ristorazione scolastica"; 3) "Disapplicazione D.M. Salute del 25.7.2011"; 4) "Infondatezza, abnormità ed eccesso di potere del provvedimento impugnato"; 5) "Violazione del principio di non discriminazione".
Con la sentenza depositata il 24 luglio il TAR, ha accolto il ricorso tra l'altro stabilendo che "di fronte all"assenza di una disposizione che imponga l"obbligo di presentare un certificato medico in caso di opzione della scelta della dieta di tipo vegano, l"Amministrazione non può neppure legittimamente prevedere una "reazione" o sanzione in caso di sua inosservanza".
Il TAR ha quindi annullato la determinazione dirigenziale impugnata, condannando il Comune di Merano al pagamento delle spese legali.




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