Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  18/07/2022

Solidarietà, libertà - P.C.

“Stai pensando di andartene?”; “Non vorrei ma è necessario”.
“Da solo non posso farcela”; “Devo badare a me stesso”.
“Vai per la tua strada”. “Ti resterò accanto comunque”.

Fragilità e abbandono, voci che girano spesso in coppia, affiancate. La prima che dà luogo al secondo: un individuo, senza più forze, che smette di occuparsi del suo prossimo. Più spesso il contrario: un soggetto (oggi) vulnerabile che si vede, lui, messo a latere da qualcun altro.

Due le tipologie di base, essenzialmente.

Persone alle quali vengono, con o senza motivo, voltate le spalle da chi prima le accudiva: dovranno iniziare a cavarsela coi loro mezzi, da allora, fanno fatica. Combinazione “intensa”, più agevole da amministrare, comporre sul piano legale; buone chances di vittoria, di ripristino, per chi è abbandonato.

Persone senza nessuno accanto, fin lì, che ambirebbero a formali “prese in carico”; da parte di qualcuno che, o perché così vuole, o perché le circostanze glielo impongono, si muove invece diversamente: si tira indietro, salta quel giro. Combinazione “labile”, equilibri meno semplici da gestire; sconfitta frequente per la vittima

 




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