-  Malavenda Alessio  -  01/04/2013

PROPRIETA' CONFINANTI E TELO LUNGO LA RETE DIVISORIA - Cass. Civ. 7805/2013 - Alessio MALAVENDA

Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 2, ordinanza 28 marzo 2013, n. 7805

"Non appare fondato il motivo attinente alla erronea applicazione delle norme sul muro non posto sul confine delle rispettive proprietà ex art. 875 c.c., in quanto l"analisi del rapporto di vicinato riportata in sentenza ha condotto i giudici di entrambi i gradi di merito a ritenere sussistente una legittima volontà della resistente di creare una barriera fra le proprietà, per preservarne la riservatezza, dapprima con una fitta siepe e poi attraverso "il classico telo verde", avente finalità rafforzativa della funzione della siepe, per cui non poteva dirsi manifestamente priva di utilità".

Una coppia di coniugi presentava istanza per ottenere la condanna del proprietario del terreno confinante alla rimozione di un telo collocato lungo la rete divisoria delle due proprietà, asserendone la lesività dei propri diritti: sia il Giudice di pace che il Tribunale di Cuneo respingevano le pretese.

Con il ricorso per Cassazione i coniugi denunciavano la violazione e falsa applicazione, nonchè il vizio di motivazione degli artt. 833, 875, 1102 e 1105 c.c., segnalando che non era stata presa in considerazione nei giudizi di merito la natura emulativa del telo collocato sulla rete divisoria.

I giudici di legittimità confermavano gli esiti dei precedenti gradi di giudizio, in quanto era stata affermata la legittimità dell'installazione del telo, a fronte della volontà del confinante di accrescere la riservatezza della sua proprietà: il telo verde, pertanto, non poteva avere quale unico scopo "quello di nuocere o recare molestia ad altri", essendo anzi stato utilizzato per fini di indubbia utilità.

Nè l'ordinanza in esame accoglie la deduzione che il telo in ogni caso assicurava una privacy solo parziale, in quanto anche l'idoneità a soddisfare in gran parte e non interamente l'esigenza di riservatezza vale ad escludere la natura emulativa asserita.

Il ricorso veniva quindi rigettato.




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